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Israele-Iran, prove di dialogo e nuovi raid

Il ministro degli esteri israeliano ritiene che gli attacchi abbiano ritardato “di almeno due o tre anni” lo sviluppo di un’arma nucleare da parte di Teheran - Khamenei avrebbe nominrato degli eredi

  • 21 giugno, 07:12
  • 21 giugno, 20:08
guerra israele iran

I servizi d'emergenza israeliani sul luogo dell'impatto di un missile iraniano, in una fotografia del 20 giugno

  • Reuters
Di: RSI Info 

L’Iran è aperto al dialogo, ma una soluzione negoziale è ancora molto lontana. È quanto emerso venerdì a Ginevra nell’ambito di un incontro fra il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi e i suoi omologhi di Gran Bretagna, Francia e Germania, assieme all’alta rappresentante dell’UE per la politica estera Kaja Kallas. Nel frattempo attacchi e controattacchi da parte di Iran e Israele sono proseguiti anche venerdì e nella notte, con missili balistici iraniani che sono riusciti nuovamente a oltrepassare la difesa israeliana e colpire alcuni centri. Le forze armate israeliane hanno invece dichiarato, nelle prime ore di sabato, di aver lanciato una nuova ondata di raid aerei contro depositi e siti di lancio di missili nell’Iran centrale.

Israele stima che i suoi attacchi contro l’Iran abbiano ritardato “di almeno due o tre anni” la possibilità di Teheran di sviluppare un’arma nucleare, secondo quanto dichiarato dal ministro degli esteri israeliano Gideon Saar in un’intervista pubblicata dalla testata tedesca Bild.

02:28

Israele - Iran, il conflitto prosegue

Telegiornale 20.06.2025, 20:00

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21 giugno, 23:41

Israele fa pressione sugli USA per intervenire prima

Gli israeliani, scrive la Reuters sul proprio sito, ritengono di avere una finestra di opportunità limitata per intervenire contro il sito profondamente interrato di Fordow, il fiore all’occhiello del programma nucleare iraniano, hanno affermato le fonti. Questo anche se gli Stati Uniti sono l’unico Paese a disporre di bombe anti-bunker sufficientemente potenti da raggiungere la struttura, scavata nel fianco di una montagna.

Una persona a Washington a conoscenza della questione ha affermato che Israele ha comunicato all’amministrazione statunitense di ritenere che la finestra di Trump di due settimane sia troppo lunga e che siano necessarie azioni più urgenti. La fonte non ha specificato se gli israeliani abbiano sollevato questo punto durante la chiamata ad alto livello.


21 giugno, 22:07

Attacchi israeliani nello stretto di Hormuz

L’esercito israeliano ha annunciato di aver condotto attacchi nella regione di Bandar Abbas, grande porto del sud dell’Iran, situato nello stretto di Hormuz. Finora la campagna militare israeliana si era concentrata principalmente sul centro e sull’ovest del Paese.

“L’esercito israeliano sta attualmente colpendo depositi di droni e un impianto di armi nella regione di Bandar Abbas”, recita un breve comunicato militare, che segnala un’estensione geografica delle ostilità.

In Iran, l’agenzia di stampa Tasnim ha riferito che le difese aeree di Bandar Abbas e di Bandar Lengeh (porto del Golfo a circa 150 km a ovest di Bandar Abbas) sono state “immediatamente attivate” dopo la “rilevazione di velivoli nemici” israeliani nel sud del Paese.


Il comunicato militare israeliano aggiunge che l’esercito “continua a colpire l’arsenale di droni” iraniani.

21 giugno, 21:54

Bombardieri B-2 in volo dagli USA

Aerei bombardieri B-2 sono decollati da una base negli Stati Uniti. Si stanno dirigendo verso ovest, sopra il Pacifico, in un momento in cui Donald Trump sta valutando un’azione militare contro l’Iran, come hanno riportato sabato il New York Times e i siti web di tracciamento dei voli.

I bombardieri strategici stealth, i soli in grado di trasportare le potenti bombe GBU-57, sono decollati dalla Whiteman Air Force Base in Missouri e sono stati avvistati al largo della California, accompagnati da aerei cisterna.

La destinazione di questi aerei non era nota ma, secondo il New York Times, erano diretti verso l’isola di Guam, nel Pacifico.

21 giugno, 19:18

Il presidente iraniano su attività nucleari: "In nessun caso ridotte a zero"

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato sabato che l’Iran si rifiuterà di interrompere le sue attività nucleari.

“Siamo pronti a discutere e a cooperare per costruire la fiducia nel campo delle attività nucleari pacifiche, ma non accettiamo di ridurre a zero le nostre attività nucleari in nessuna circostanza”, ha dichiarato in una telefonata al presidente francese Emmanuel Macron, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale iraniana IRNA.

“La nostra risposta alla continua aggressione del regime sionista sarà ancora più devastante”, ha aggiunto Pezeshkian.


21 giugno, 17:38

Ucciso uno scienziato di punta del programma atomico iraniano

Israele ha ucciso ieri mattina a Teheran il fisico nucleare iraniano Seyed Asgar Hashemitabar. La notizia è stata diffusa dalla stampa israeliana.

Hashemitabar, attivo fin dagli anni ‘90, era specializzato in tecnologie a impulsi, accelerazione di elettroni e generazione di onde d’urto, ambiti con applicazioni militari dirette nei missili e nella ricerca nucleare. Il suo nome era presente dal 2019 nella lista dei sanzionati del Dipartimento del Tesoro statunitense: era ritenuto coinvolto in progetti con una possibile dimensione militare del programma nucleare iraniano.


21 giugno, 17:28

Gli Houti dello Yemen pronti ad attaccare le flotte americane

I ribelli Houthi dello Yemen minacciano di attaccare le navi e le imbarcazioni da guerra statunitensi nel Mar Rosso qualora Washington intervenisse nella guerra condotta da Israele contro il loro alleato iraniano. “Se gli Stati Uniti prenderanno parte a un attacco e a un’aggressione contro l’Iran al fianco del nemico israeliano”, ha dichiarato in un video il portavoce militare del gruppo ribelle yemenita, Yahya Saree, “le forze armate prenderanno di mira le loro navi”.

21 giugno, 14:01

Khamenei avrebbe nominato i possibili successori

Ali Khamenei, dal bunker in cui è rifugiato dall’inizio del conflitto, ha nominato tre suoi possibili successori: lo riporta il New York Times, spiegando come nella ristrettissima rosa non rientri il figlio Mojtaba, che secondo alcune indiscrezioni dei giorni scorsi era tra i favoriti. Sentendosi nel mirino e temendo di essere ucciso, la Guida Suprema avrebbe quindi accelerato i tempi nell’indicare i suoi possibili eredi, anche se i nomi non sono stati svelati. Khamenei avrebbe nominato anche i successori delle più alte cariche militari nel caso gli attuali comandanti venissero eliminati da Israele.

21 giugno, 11:19

Raid israeliani in Iran: almeno 430 morti dall'inizio della guerra

Sono almeno 430 i morti e 3’500 i feriti nei raid israeliani, dall’inizio delle ostilità il 13 giugno scorso. È il bilancio del Ministero della Salute iraniano, riportato dai media locali.

L’agenzia di stampa Tasnim riferisce inoltre che Israele ha attaccato sabato mattina un edificio di quattro piani nella zona di Salariyeh, a Qom, uccidendo due persone, tra cui un ragazzo di 16 anni, e ferendone altre quattro.

Negli ultimi sei giorni, gli attacchi aerei hanno colpito almeno 18 province in Iran. Secondo le notizie, gli attacchi hanno ucciso almeno 73 donne e bambini.

Un singolo attacco su un edificio residenziale della capitale, il 13 giugno, ha ucciso 20 bambini, secondo quanto riferito dall’UNICEF.

21 giugno, 10:35

Ucciso un comandante "che forniva missili a Hezbollah e Hamas"

Le forze armate israeliane (IDF) hanno annunciato che i caccia dell’aeronautica, con la guida dell’intelligence, hanno attaccato e ucciso il comandante dell’unità di trasferimento di armi (190) della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, Behanam Shahriari, responsabile del contrabbando di armi agli emissari iraniani in Medio Oriente.

Shahriari, ucciso mentre si trovava in macchina in Iran occidentale, “ha lavorato direttamente con Hezbollah, Hamas, Houthi fornendo missili e razzi che sono stati lanciati contro Israele durante la guerra” ha affermato l’IDF.

21 giugno, 08:53

Putin: l'Iran ha diritto a un uso civile del nucleare

L‘Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) non ha dati che indichino che l’Iran stia tentando di sviluppare armi nucleari: lo ha ricordato il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista a Sky News Arabia. “L’Iran ha dichiarato ripetutamente di non cercare di sviluppare armi nucleari. E l’Aiea non ha prove o segnali che indichino lo sviluppo di armi nucleari” da parte di Teheran, ha affermato il leader russo, ribadendo che la Repubblica islamica ha il diritto a un uso civile dell’atomo.

21 giugno, 08:15

Iran, arrestate 22 "spie di Israele"

La polizia della provincia iraniana di Qom ha annunciato sabato che 22 persone accusate di “spionaggio per Israele” sono state arrestate in otto giorni di guerra con lo Stato ebraico, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Fars.

Dai primi attacchi israeliani del 13 giugno, “22 persone sono state identificate e arrestate perché accusate di essere legate ai servizi segreti del regime sionista e di aver turbato l’opinione pubblica”, ha dichiarato l’agenzia iraniana citando il capo dell’intelligence della polizia provinciale.

21 giugno, 08:05

Israele, ucciso nuovo comandante dell'unità droni dei pasdaran

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato sabato di aver ucciso il nuovo comandante dell’unità di droni del Corpo delle guardie rivoluzione islamiche (IRGC) dell’Iran, una settimana dopo aver eliminato il suo predecessore. Lo riportano i media locali.

Amin Pour Jodkhi era accusato da Israele di aver supervisionato “il lancio di centinaia di droni” verso lo Stato ebraico dal sudovest dell’Iran. L’IDF aveva affermato di aver precedentemente assassinato il 13 giugno Tahar Fur, allora comandante della forza droni dell’IRGC.

21 giugno, 07:15

Nuovi attacchi nella notte

Le forze armate israeliane hanno dichiarato di aver lanciato, nella notte tra venerdì e sabato, una nuova ondata di attacchi aerei contro depositi e siti di lancio di missili nell’Iran centrale. Sull’altro fronte, i media iraniani hanno riportato segnalazioni di un’esplosione nella città di Isfahan, sede di quello che viene definito come il più grande complesso di ricerca nucleare del Paese.

21 giugno, 07:11

Lo sviluppo di un'arma nucleare "ritardato di almeno due o tre anni"

La possibilità di Teheran di sviluppare un’arma nucleare è stata ritardata “di almeno due o tre anni”. È quanto sostiene, in un’intervista pubblicata dalla testata tedesca Bild, il ministro degli esteri israeliano Gideon Saar, fornendo un bilancio degli attacchi sull’Iran. Un’offensiva che, afferma, ha colpito centinaia di siti nucleari e militari, uccidendo comandanti di alto rango e scienziati nucleari, producendo risultati “molto significativi”.