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Israele approva nuovi insediamenti per dividere la Cisgiordania

Il piano “cancella l’illusione di due Stati”, ha detto il ministro delle finanze Smotrich - Sì anche alla conquista di Gaza City: richiamati 60’000 riservisti

  • Oggi, 13:16
  • Oggi, 13:33
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Il ministro Smotrich (estrema destra/sionismo religioso) mostra il piano di insediamenti che taglia in due la Cisgiordania

  • Keystone
Di: Agenzie/Red. RSI Info 

Mentre continuano le operazioni militari dell’esercito israeliano a Gaza, il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich, del partito “La Casa Ebraica” (sionismo religioso) ha annunciato, in una conferenza stampa, l’approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento “E1” in Cisgiordania. La decisione di fatto divide in due la Cisgiordania. L’approvazione del progetto rappresenta - ha detto Smotrich - “un passo significativo che cancella praticamente l’illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d’Israele”.

Nel frattempo, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato il richiamo di 60’000 riservisti dopo aver dato il via libera alla conquista di Gaza City, nel pieno della mediazione per una tregua nel territorio palestinese e la liberazione degli ostaggi.

02:18

Israele mobilita i riservisti per conquistare Gaza City

Telegiornale 20.08.2025, 12:30

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2 ore fa

Autorità palestinese: “Il piano E1 rende la Cisgiordania occupata una prigione”

L’approvazione mercoledì da parte di Israele di un progetto chiave per la costruzione di 3’400 alloggi nella Cisgiordania occupata “frammenta l’unità” di questo territorio palestinese, ha denunciato l’Autorità palestinese. Lo rende una “vera e propria prigione”.

In un comunicato, il ministero degli Affari esteri dell’Autorità palestinese ha “condannato con la massima fermezza” la decisione israeliana di attuare questo progetto, che “compromette le prospettive di attuazione della soluzione dei due Stati (...) frammentando l’unità geografica e demografica dello Stato palestinese”.

“Ciò consolida la divisione della Cisgiordania occupata in zone e cantoni isolati, geograficamente scollegati e simili a vere e proprie prigioni, dove gli spostamenti tra di essi sono possibili solo attraverso i posti di blocco dell’occupazione, nel mezzo del terrore delle milizie di coloni armati sparse in tutta la Cisgiordania”, ha affermato l’Autorità palestinese.

Oggi, 15:19

L’Idf: “Respinto attacco su larga scala nel sud della Striscia”

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno riferito di aver subito un attacco “su larga scala” nel sud della Striscia di Gaza.

“Stamattina - riporta l’esercito in una nota - oltre quindici terroristi hanno sparato e lanciato missili anticarro e hanno tentato di infiltrarsi in una posizione fortificata del 90esimo battaglione, Brigata Kfir, nella zona di Khan Yunis. Le truppe sono riuscite a eliminare dieci terroristi armati in un combattimento ravvicinato, supportate da attacchi aerei dell’IAF”, l’Aeronautica militare israeliana.

Tre soldati sono rimasti feriti, uno in modo grave. “L’ attacco è ancora in corso e le truppe continuano a operare per eliminare i terroristi”, dice l’IDF.

Oggi, 15:17

Si inasprisce lo scontro Israele-Australia

Canberra ha criticato duramente oggi lo “sfogo” del premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha accusato il suo omologo australiano Anthony Albanese di essere un “politico debole che ha tradito” lo Stato ebraico. “La forza non si misura da quante persone puoi far saltare in aria o quanti bambini puoi lasciare morire di fame”, ha replicato il ministro degli interni australiano Tony Burke alla ABC.

La Striscia di Gaza, totalmente dipendente dagli aiuti umanitari dopo oltre 22 mesi di guerra innescata dall’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, è minacciata da una “carestia diffusa” secondo l’ONU.

Le relazioni tra Australia e Israele si sono notevolmente inasprite da quando Canberra ha annunciato la scorsa settimana che intende riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite a settembre. Lunedì l’Australia ha revocato il visto a Simcha Rothman, parlamentare di estrema destra del governo di coalizione di Netanyahu, affermando che le sue conferenze avrebbero “seminato divisione”. Il giorno successivo Israele ha reagito revocando i visti dei diplomatici australiani presso l’Autorità nazionale palestinese (ANP).

Oggi, 15:16

Peace Now: “Piano E1 sabota la soluzione a due Stati”

L’organizzazione israeliana Peace Now, che si batte contro le colonie e a favore della soluzione a due Stati, ha duramente criticato l’approvazione di un nuovo insediamento in Cisgiordania che “minaccia gravemente la fattibilità di un futuro Stato palestinese” e “porterebbe Israele a diventare uno Stato binazionale”. E il cui unico scopo “è sabotare ogni soluzione politica per Gaza e Cisgiordania”.

“Con il pretesto della guerra, Smotrich e la sua minoranza di amici messianici stanno creando un insediamento illusorio che dovremo abbandonare in caso di accordo”, afferma l’organizzazione, aggiungendo che miliardi di shekel potrebbero essere spesi e sprecati per lo sviluppo del progetto. “L’intero scopo dell’insediamento in E1 è sabotare una soluzione politica e precipitarsi verso uno stato di apartheid binazionale”, aggiunge Peace Now, evidenziando come l’approvazione della costruzione nell’area E1 è avvenuta a tempo di record, appena due settimane dopo un’udienza che il 6 agosto aveva discusso le possibili obiezioni.

Il progetto - spiega l’organizzazione - dividerebbe di fatto il nord della Cisgiordania dal sud, così come la Cisgiordania da Gerusalemme Est impedendo lo sviluppo dell’area metropolitana tra Ramallah, Gerusalemme Est e Betlemme. Prevede la realizzazione di 3’401 unità abitative nella controversa area E1, adiacente all’insediamento di Ma’ale Adumim. Inoltre, 342 unità abitative sono previste nell’insediamento di Asa’el, che il governo israeliano ha legalizzato nel febbraio 2023.

Oggi, 13:28

Fino a 3'500 nuovi appartamenti

I primi lavori edili per il nuovo insediamento E1 potrebbero iniziare nei prossimi mesi e la costruzione di case potrebbe iniziare tra circa un anno. Il piano include circa 3’500 appartamenti che confinerebbero con l’esistente insediamento di Maale Adumim.

Smotrich ha anche accolto con favore l’approvazione, durante la stessa riunione, di 350 case per l’insediamento di Ashael vicino a Hebron.


Oggi, 13:26

"Si vuole sabotare la soluzione politica"

La posizione di questo nuovo insediamento “E1” è significativa perché taglierebbe in due uno degli ultimi collegamenti geografici tra le principali città della Cisgiordania di Ramallah, a nord, e Betlemme, a sud.

Le due città distano 22 chilometri, ma i palestinesi che viaggiano tra di esse devono fare una lunga deviazione e passare attraverso molteplici posti di blocco israeliani, impiegando ore per il viaggio. La speranza era che, in un eventuale Stato palestinese, la regione servisse come collegamento diretto tra le città.

“L’insediamento in E1 non ha altro scopo che sabotare una soluzione politica”, ha dichiarato Peace Now, un’organizzazione che monitora l’espansione degli insediamenti in Cisgiordania. “Mentre il consenso tra i nostri amici nel mondo è di lottare per la pace e una soluzione a due Stati, un governo che ha perso da tempo la fiducia del popolo sta minando l’interesse nazionale, e noi tutti ne paghiamo il prezzo.”

Oggi, 13:24

Attacchi dei coloni contro i palestinesi in aumento

L’espansione degli insediamenti israeliani è una realtà sempre più presente per i palestinesi nella Cisgiordania occupata, mentre l’attenzione del mondo si concentra sulla guerra a Gaza. Si sono registrati notevoli aumenti di attacchi dei coloni contro i palestinesi, sgomberi da città palestinesi, operazioni militari israeliane e posti di blocco che soffocano la libertà di movimento; a questa situazione si aggiungono anche diversi attacchi palestinesi compiuti contro israeliani.

Più di 700’000 coloni israeliani vivono ora in Cisgiordania e a Gerusalemme est.

Oggi, 13:20

Israele approva insediamenti per tagliare in due la Cisgiordania

Israele ha definitivamente approvato il controverso piano di costruzione nell’area E1, che separerà la Cisgiordania settentrionale da quella meridionale. Il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich ha affermato che “lo Stato palestinese sta per essere cancellato, non con slogan, ma con azioni concrete”.

Il controverso piano, rinviato per anni a causa delle pressioni internazionali, ha implicazioni drammatiche per le prospettive di una soluzione a due Stati e dovrebbe suscitare aspre critiche in tutto il mondo.

Smotrich ha affermato in passato che l’attuazione del piano porrebbe fine alla soluzione dei due Stati e aumenterebbe in modo significativo la popolazione dei coloni in Cisgiordania. All’inizio di agosto, il ministro ha dichiarato che ciò “garantirebbe che entro settembre i leader ipocriti dell’Europa non avrebbero nulla da riconoscere”.

Oggi, 13:16

Sì alla conquista di Gaza City, Israele richiama i riservisti

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