LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE

UE: i piani di Israele contrari al diritto internazionale

La costruzione dei nuovi insediamenti taglierebbe in due la Cisgiordania, impedendo la creazione di quello Stato che alcuni si apprestano a riconoscere - Chiusa in Svizzera la filiale di GHF

  • Oggi, 10:21
  • 2 ore fa
05:52

Notiziario

Notiziario 15.08.2025, 09:00

  • Benazel Smotrich con una mappa dei nuovi insediamenti "E1"
Di: AP/agenzie/RSI info 

E’ contraria alla soluzione dei due stati e viola il diritto internazionale la decisione del governo israeliano di andare avanti con la creazione dell’insediamento “E1”, tra Gerusalemme est e la riva del Giordano. Lo ha scritto in un comunicato ufficiale l’alto rappresentante per la politica estera europea, Kaja Kallas.

Il piano, di cui si parla da oltre 20 anni, è stato annunciato dal ministro delle finanze Benazel Smotrich, esponente dell’estrema destra ebraica e uno dei falchi del governo Netanyahu. L’approvazione formale da parte dell’esecutivo potrebbe avvenire il 20 agosto e il lavori potrebbero iniziare a fine mese.

Anche la Germania ha dichiarato di opporsi “fermamente” al piano, che comporterebbe la creazione di oltre 3’400 unità abitative per coloni israeliani, e chiede di fermare la costruzione degli insediamenti.

Il completamento del piano E1 distruggerebbe la possibilità di un collegamento diretto tra Betlemme e Ramallah, sede quest’ultima dell’Autorità nazionale palestinese. Un viaggio in auto tra le due città, che distano tra loro in linea d’aria 22 chilometri, di fatto prenderebbe delle ore, con una deviazione di svariati chilometri attraverso numerosi checkpoint.

In altre parole diventerebbe nei fatti impossibile la creazione di quello Stato palestinese che Australia, Gran Bretagna, Francia e Canada hanno intenzione di riconoscere in settembre, in occasione della riunione plenaria annuale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

GHF: chiusa la filiale svizzera

Le autorità svizzere hanno chiuso la filiale elvetica della controversa “Gaza Humanitarian Foundation” (GHF). Lo ha appreso la cellula inchieste della RSI. Ieri l’Autorità federale di vigilanza sulle fondazioni ha disposto lo scioglimento effettivo della filiale ginevrina della controversa organizzazione che da mesi distribuisce cibo nella striscia di Gaza su mandato di Israele e degli USA, in sostituzione dell’ONU.

Registrata a Ginevra nel febbraio 2025, era una filiale dell’organizzazione americana GHF con sede nel Delaware. Pochi mesi dopo l’apertura della sua sede in Svizzera, l’unico membro svizzero del consiglio di fondazione, l’avvocato ginevrino David Kohler, si era dimesso facendo venire meno uno dei principali requisiti legali. In aggiunta, la Fondazione non aveva un indirizzo né coordinate bancarie.

Proprio ieri, 100 ONG hanno diffuso una lettera chiedendo la fine della “militarizzazione” dell’assistenza umanitaria, affermando che dallo scorso 2 marzo non sono state in grado di far entrare a Gaza alcun aiuto.

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