La Svizzera ha fatto mercoledì un importante passo verso il mare: la nota compagnia di navigazione MSC, con sede a Ginevra, ha ufficialmente acquisito il 49,9% del porto merci di Amburgo, un accordo che segna una svolta per il futuro dello scalo anseatico, uno dei più importanti d’Europa. L’operazione, frutto di lunghe trattative, è stata approvata dal Parlamento regionale di Amburgo al termine di un vivace dibattito, con i voti favorevoli della maggioranza di governo composta da socialdemocratici e Verdi.
Questo accordo porta MSC a consolidare la propria posizione strategica in Europa. L’azienda italo-svizzera, che ha sede centrale a Ginevra e una sede operativa a Sorrento, mira a raddoppiare il numero di container gestiti dal porto di Amburgo, già il terzo più grande d’Europa, dietro Rotterdam e Anversa. Nel 2022, il porto di Amburgo ha gestito 6,396 milioni di container equivalenti (TEU), più di tutti i porti francesi messi insieme. L’obiettivo di MSC è espandere la capacità di movimentazione dei container e competere con i principali scali europei, che negli ultimi anni hanno mostrato una crescita costante.
L’acquisizione dei titoli del porto di Amburgo non è passata senza polemiche in Germania: sindacati e partiti di opposizione, tra cui i cristiano democratici e l’AFD, hanno espresso forti preoccupazioni. Temono che l’ingresso massiccio di MSC porterà allo smantellamento di migliaia di posti di lavoro e alla perdita di controllo da parte della città su un’infrastruttura di rilevanza strategica nazionale. Il porto, con un traffico annuale di circa 500’000 container, rappresenta infatti un asset chiave per l’economia della regione e dell’intera Germania.
Tuttavia, il governo regionale di Amburgo ha giustificato l’operazione come necessaria per mantenere competitivo il porto di fronte alla crescente concorrenza di Rotterdam e Anversa. Il porto, controllato fino ad ora per il 70% dalla città, non era più in grado di sostenere da solo gli investimenti necessari per affrontare le sfide future. La ricerca di nuovi capitali e partner strategici si è dunque resa indispensabile. A tal fine, MSC e la città di Amburgo hanno concordato di rafforzare i fondi propri della HHLA (Hamburger Hafen und Logistik AG) con un’iniezione di 450 milioni di euro, destinati alla modernizzazione del porto. Inoltre, sono stati presi impegni per salvaguardare i lavoratori, inclusa la cogestione e l’esclusione di licenziamenti per ragioni economiche per almeno cinque anni.
MSC non è l’unica grande compagnia interessata a espandere la sua presenza ad Amburgo. L’anno scorso, dopo una serie di polemiche infuocate, la compagnia cinese Cosco aveva già acquisito il 24,9% della proprietà del terminal container di Tollerort, sempre ad Amburgo. A sostenere l’ingresso di Cosco fu lo stesso cancelliere tedesco Olaf Scholz, ex governatore della città, che giustificò l’accordo con argomenti simili a quelli utilizzati oggi dal governo locale per sostenere l’accordo con MSC: la necessità di garantire un futuro sostenibile per il porto attraverso nuovi investimenti. Così, attraverso la sua partecipazione, MSC continua la sua espansione globale, come dimostrato anche dall’acquisizione, nel 2022, delle attività logistiche del gruppo Bolloré in Africa per 5,7 miliardi di euro.
L'MSC si prende la metà del porto di Amburgo
SEIDISERA 05.09.2024, 18:50