Più di 1’000 persone hanno manifestato pacificamente anche mercoledì a Los Angeles contro la politica migratoria del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, prima di una seconda notte di coprifuoco, valido in alcune zone del centro città. La misura è stata imposta dalla sindaca Karen Bass, onde prevenire saccheggi e vandalismi.
“Direi che in generale tutto è sotto controllo qui a Ground Zero”, ha detto Lynn Sturgis, un’insegnante in pensione di 66 anni, fuori dagli uffici del governo federale, epicentro delle proteste nel centro della città californiana. “La nostra città non è affatto in fiamme. Non sta bruciando, come vorrebbe far credere il nostro terribile leader”, ha aggiunto, riferendosi a Donald Trump.
Da venerdì scorso, la seconda città più grande d’America è stata teatro di proteste contro gli arresti di massa degli stranieri illegali. Queste proteste sono generalmente pacifiche, ma a volte sono punteggiate da lanci di pietre contro la polizia, incendi di veicoli e altre violenze.
“Il coprifuoco rimane in vigore questa notte [...] per fermare i cattivi attori che stanno approfittando dell’escalation caotica del presidente”, ha scritto il sindaco democratico Karen Bass sul social network X mercoledì.
Donald Trump ha ordinato il dispiegamento a Los Angeles di 4’000 riservisti della Guardia Nazionale della California e di 700 Marines, un corpo d’élite dell’esercito attivo, contro il parere del governatore democratico Gavin Newsom. Questo dispiegamento si è trasformato in una rivalità politica tra Donald Trump e l’opposizione democratica, con Newsom in prima linea come potenziale candidato alla Casa Bianca nel 2028.
Donald Trump “non lascerà mai che la legge della strada regni in America”, ha dichiarato mercoledì la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. “Ricordate, se non fossi stato lì Los Angeles sarebbe bruciata”, ha asserito Trump mercoledì sera, mentre si recava a una rappresentazione di un musical a Washington.
“La democrazia è attaccata sotto i nostri occhi”, aveva rimarcato martedì Gavin Newson. “La California può essere la prima sotto attacco, ma è chiaro che non si fermerà qui”. Il governatore della California accusa il governo federale di aver oltrepassato i suoi poteri e ha chiesto ai tribunali di sospendere la requisizione della Guardia Nazionale. L’udienza sulla questione è prevista per giovedì davanti a un tribunale federale.
Newsom ha inoltre rimarcato su X che sono state schierate “4’800 truppe attivate non costituzionalmente, con solo una minima parte di essi di stanza presso edifici federali”, ritwittando un post di ABC News in cui si segnala che ci sono più truppe americane a Los Angeles che in Iraq o in Siria.
Manifestazioni contro la politica draconiana del governo statunitense in materia di immigrazione si sono tenute mercoledì a New York, Saint Louis (Missouri), Indianapolis (Indiana), Raleigh (North Carolina), Denver (Colorado) e Spokane (Washington). In Texas, invece, il governatore repubblicano Greg Abbott ha ordinato il dispiegamento della Guardia Nazionale per una manifestazione a San Antonio, ma questo non ha impedito a centinaia di manifestanti di radunarsi vicino al municipio della città. A Spokane, nello Stato di Washington, è stato dichiarato il coprifuoco.
Tensioni a Los Angeles
Telegiornale 11.06.2025, 20:00