Scienza e Tecnologia

Ecco spiegata la bufala delle mummie “non umane”

I presunti resti alieni presentati da Jaime Maussan durante un’udienza del Congresso messicano non hanno convinto la comunità scientifica: le spiegazioni

  • 15 settembre 2023, 17:17
  • 17 settembre 2023, 09:07
Maussan non è nuovo alla diffusione di teorie pseudoscientifiche e alla falsificazione di reperti

Maussan non è nuovo alla diffusione di teorie pseudoscientifiche e alla falsificazione di reperti

  • Reuters
Di: Yara Rossi

Hanno fatto il giro del mondo le immagini delle due mummie “non umane” presentate mercoledì davanti al Congresso messicano dal giornalista e studioso Jaime Maussan. I corpi grigi, avvizziti, con teste rimpicciolite, deformate e con tre dita per mano, hanno lasciato inorriditi i presenti nella camera e hanno rapidamente suscitato fervore sui social media.

L’ufologo ha testimoniato sotto giuramento che i due esemplari sono "esseri non umani che non fanno parte della nostra evoluzione terrestre". A supporto delle sue affermazioni, è intervenuto anche il direttore dell’Istituto Scientifico per la Salute della Segreteria della Marina, il dottor José de Jesús Zalce che ha riferito come il 30% del materiale genetico corrisponda a qualcosa di mai conosciuto prima. "È la regina di tutte le prove", ha affermato Maussan. "Cioè, se il DNA ci mostra che sono esseri non umani e che non c'è niente che assomigli a questo al mondo, dovremmo prenderlo come tale".

Le reazioni della comunità scientifica

Se da un lato la rivelazione è stata accolta con molto entusiasmo dagli amanti o semplici appassionati di esobiologia, la comunità scientifica si è affrettata a mettere in dubbio le affermazioni di Maussan.

"Le affermazioni di Maussan non si basano sulla scienza. Presenta infatti resti non umani, ma ciò non significa che si tratti di corpi di esseri extraterrestri. I test al carbonio quattordici non vengono utilizzati per individuare esseri provenienti da altri mondi ma piuttosto per conoscere l'età degli organismi archeologici: piante, animali, persone. È interessante chiedersi perché il governo del Perù ha permesso che questi reperti 'extraterrestri' uscissero dal Paese e anche perché le autorità hanno consentito il loro ingresso in Messico. La scienza è la prima ad essere interessata a rilevare la vita al di fuori della Terra, sia nel sistema solare, come alcune lune di Giove e Saturno, sia nel centinaio di pianeti al di fuori dal nostro sistema che hanno atmosfere contenenti composti organici", spiega alla RSI Julieta Fierro, fisica, astronoma e divulgatrice scientifica.

Jaime Maussan

Jaime Maussan

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Maussan durante la testimonianza aveva evidenziato che i ricercatori dell’Istituto di Fisica dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) hanno utilizzato la datazione al carbonio 14 per determinare che i resti hanno circa 1’000 anni. Gli stessi scienziati hanno però preso le distanze dalle conclusioni dell’ufologo, come già fatto nel 2017, affermando di non essere stati coinvolti nella raccolta del campione, né di essere entrati in contatto con i campioni completi. “In nessun caso facciamo conclusioni sull’origine di questi campioni. L’università non è responsabile di alcun uso successivo, interpretazione o rappresentazione errata dei risultati che rilascia”, si legge nel comunicato diffuso dopo la presentazione.

La controversa presentazione è stata oggetto di interesse anche durante la conferenza stampa della NASA di giovedì, nella quale sono stati esposti i risultati di uno studio sugli UFO. David Spergel, ex preside dell'Università di Princeton e responsabile dello studio, interpellato sui presunti resti alieni ha riferito di non conoscere la natura dei campioni ma ha sollecitato la trasparenza: "Quando hai cose insolite devi rendere i dati pubblici. Se dovessi dare una raccomandazione al governo messicano, direi di rendere i campioni disponibili alla comunità scientifica internazionale”.

Le altre truffe e mistificazioni

Jaime Maussan non è nuovo alla diffusione di teorie pseudoscientifiche e alla falsificazione di reperti. Nel 2015 aveva rivelato di aver recuperato un corpo che secondo lui apparteneva a un alieno, ma in seguito era stato dimostrato che si trattava dei resti di un bambino umano.

Per quanto riguarda i presunti corpi alieni, i resti sarebbero stati rinvenuti nel deserto di Nazca in Perù. L'area è nota per i geoglifi, gigantesche figure tracciate sul terreno oltre 2'000 anni fa e visibili solo da una prospettiva a volo d'uccello, che per alcuni sono opera degli alieni. Un dettaglio che sicuramente contribuisce ad alimentare l’alone di mistero.

Non è però ancora chiaro se le spoglie presentate davanti al Congresso messicano siano le cosiddette mummie di Nazca, composte a partire da pezzi di cadaveri risalenti all’era precolombiane a cui si aggiungono un mix di parti animali e umane, per dare un tocco più alieno. Oppure si tratti di “bambole fabbricate di recente, che sono state ricoperte con una miscela di carta e colla sintetica per simulare la presenza di pelle”, come successo in Perù nel 2017, dove la messa inscena era stata smascherata da un rapporto dell'ufficio del procuratore.

Se la vita extraterrestre dovesse essere scoperta, sarebbe una notizia che avrebbe un impatto profondo sulla nostra comprensione del mondo e del nostro posto nell’universo. E proprio per questo dovrebbe essere una notizia basata su prove serie e solide.

Messico: resti alieni?

Telegiornale 14.09.2023, 12:30

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