Le nuove misure di austerità elaborate nei giorni scorsi dall’Esecutivo di Lisbona hanno portato, venerdì mattina, la paralisi del Portogallo. I dipendenti pubblici, in segno di protesta, hanno infatti promosso e attuato uno sciopero generale.
I manifestanti in piazza a Lisbona hanno stigmatizzato lo smantellamento in atto dello Stato sociale e quello che definiscono il furto dei diritti acquisiti dei lavoratori, compiuti dai membri del Governo lusitano.
E mentre negli ospedali e nelle scuole le finestre sono rivestite da svariati striscioni di protesta, nelle strade della capitale i cassonetti straripano per la mancata raccolta dei rifiuti.
ATS/EnCa