Mondo

Proteste insanguinate in Sudafrica

Le manifestazioni contro l'incarcerazione di Jacob Zuma hanno lasciato il posto ai saccheggi: negli scontri oltre 72 morti e 1'200 arrestati

  • 14.07.2021, 13:22
  • 20.11.2024, 20:03
Un agente interviene durante il saccheggio del Letsoho Shopping Centre a Katlehong, una città a sud est di Johannesburg
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RG 08.00 del 14.07.21: sempre più pesante il bilancio delle violenze in Sudafrica

RSI Info 14.07.2021, 12:51

  • Keystone

Il Sudafrica sta vivendo giornate difficilissime. Dopo l'incarcerazione di Jocob Zuma, da giovedì scorso, il paese è in preda alle violenze. Le manifestazioni dei sostenitori dell'ex presidente che hanno anche bloccato diverse importanti strade per rivendicarne il rilascio, hanno lasciato spazio alle sparatorie, agli assalti ai negozi, magazzini, farmacie e ai bancomat che sono stati saccheggiati e incendiati. Gli scontri con le forze di sicurezza hanno provocato almeno 72 decessi. Gli arrestati sono oltre 1'200. La situazione è tesissima in molte regioni. L'esercito è stato inviato per aiutare i poliziotti che facevano fatica a controllare i disordini.

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Violente manifestazioni in Sudafrica

Telegiornale 13.07.2021, 14:30

Le prime proteste hanno avuto luogo nel KwaZulu-Natal, il feudo dell'ex capo dello Stato condannato per oltraggio alla corte dopo essersi ripetutamente rifiutato di testimoniare nelle indagini sulla corruzione durante il suo mandato. Le manifestazioni, in breve, sono andate ben al di là della protesta a favore di Jacob Zuma provocando 27 morti. Nelle stesse ore la situazione si è fatta difficilissima anche a 500 chilometri di distanza, nella regione che ospita Johannesburg e Pretoria. Nella provincia di Gauteng i morti sono già stati 45.

Molti residenti nelle zone coinvolte dai disordini, si sono barricati in casa. Altri hanno formato squadre di volontari per proteggere i vicini e le attività economiche. Il ministro responsabile per la polizia, Bheki Cele, ha affermato che, se i saccheggi dovessero continuare, potrebbe esserci il rischio che intere aree del Paese rimangano senza generi alimentari di base. Secondo il responsabile della difesa Nosiviwe Mapisa-Nqakula non esisterebbe ancora la la necessità di dichiarare lo stato d'emergenza. Intanto però gli assalti proseguono. La South African Petroleum Refineries (Sapref) che assicura al paese oltre un terzo del carburante, ha fatto sapere che per "forza maggiore" chiuderà temporaneamente l'impianto a causa dei disordini e del blocco delle vie di approvvigionamento. Anche la circolazione sull'autostrada tra Durban e Johannesburg è interrotta.

Cyril Ramaphosa

Cyril Ramaphosa

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Le tensioni nelle ultime ore si sono estese ad altre zone del paese che attende un segnale da parte del successore di Jacob Zuma: Cyril Ramaphosa in carica dal 2018. Se le "frustrazioni e la rabbia" hanno "radici politiche", "nessuna causa può giustificare" la violenza, ha affermato l'attuale leader dell'African National Congress, criticato per la gestione della pandemia e della crisi economica che sarebbe all'origine delle attuali violenze. La disoccupazione, calcolata dal servizio di statistica nazionale, attualmente supera il 32%. Su una popolazione di 60 milioni di persone ci sono oltre 7,2 milioni di disoccupati a fronte di meno di 15 milioni di lavoratori, molti dei quali da tempo sono sottoccupati a causa del lockdown.

Diem

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