Un’inchiesta sugli abusi sessuali compiuti da uomini pachistani ai danni di migliaia di ragazzine all’inizio degli anni 2000 è stata avviata nel Regno Unito, su via libera del premier Keirr Starmer. Il caso era venuto alla luce nel 2011 grazie ad un’indagine giornalistica, ma per anni le autorità britanniche avrebbero chiuso un occhio per timore di apparire razziste.
Si parla di adolescenti vulnerabili, provenienti da contesti disagiati, le quali sono state circuite, plagiate e abusate sessualmente da adulti predatori. Le vittime erano minorenni britanniche, per lo più bianche, e venivano da città come Rotherham, Telford, Rochdale, nel nord depresso dell’Inghilterra. Le violenze risalgono fino ai primi anni 2000: in cambio di alcol e droga le ragazzine accettavano avance da uomini appartenenti a bande criminali, finendo - loro malgrado - nel racket della prostituzione.
Lo scandalo è uno dei peggiori mai accaduti nel Regno Unito moderno, sul quale finalmente verrà fatta piena luce, dopo mesi di tentennamenti e resistenza. Starmer ha infatti deciso di non attendere il rapporto della Commissione parlamentare (che lo scorso gennaio era stata incaricata di eseguire una verifica sul caso) e ha annunciato un’inchiesta pubblica per accertare fatti e responsabili.
Lo scandalo rischia di imbarazzare pesantemente il partito di Starmer, visto che molte delle amministrazioni locali interessate erano guidate dai laburisti, di cui da sempre la comunità pachistana rappresenta un fedele bacino elettorale.
Lo scorso gennaio anche Elon Musk aveva parlato del fatto, accusando apertamente il premier britannico di reticenza e complicità, suggerendo che avesse deliberatamente insabbiato lo scandalo in nome della coesione sociale e del multiculturalismo.