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“Oggi vedo che a Betlemme è tornato il Natale”

La Messa sarà celebrata dal patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa che mercoledì ha fatto riferimento ai due anni di sospensione delle festività in solidarietà con i palestinesi

  • Un'ora fa
Il cardinale Pizzaballa al suo arrivo la vigilia di Natale alla Chiesa della Natività, tradizionalmente ritenuta il luogo di nascita di Gesù
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SEIDISERA del 24.12.2025 A Betlemme, la città del Natale, in Cisgiordania

RSI Info 24.12.2025, 19:59

Di: SEIDISERA-Francesca Caferri/sdr 

A Betlemme, la città del Natale, in Cisgiordania, dove secondo i credenti è nato Gesù, ci si sta preparando alla tradizionale messa di mezzanotte, alla Basilica della natività. Messa che sarà celebrata dal patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa.

“Oggi vedo che a Betlemme è tornato il Natale” ha esordito Pizzaballa mercoledì sulla Piazza della Natività, accolto da centinaia di persone. Il cardinale ha fatto riferimento ai due anni di sospensione delle festività in solidarietà con i palestinesi. “Porto gli auguri e l’abbraccio dei fratelli e delle sorelle di Gaza - ha aggiunto - dove ho visto una situazione davvero catastrofica, ma anche il desiderio di vita.”

Sono dunque tornate le celebrazioni a Betlemme dove la collaboratrice di RSI, Francesca Caferri, ha raccontato a SEIDISERA la mancanza di turisti e pellegrini rispetto al passato. “Ci sono ancora degli avvisi di viaggio che sconsigliano di raggiungere la Cisgiordania e quindi Betlemme”, racconta la giornalista. “Sono tornati i pellegrini interni, e dunque i cristiani che abitano in Israele o nelle altre zone della Cisgiordania, o comunque coloro che lavorano in Israele, i filippini, gli indiani. Per cui a Betlemme quest’anno c’è gente, quest’anno c’è l’albero di Natale che per due anni non abbiamo visto, c’è la fila nella chiesa per scendere nella grotta, ma sicuramente il danno economico degli ultimi due anni non può essere risolto da questi piccoli numeri di pellegrini che abbiamo visto camminare nelle strade della città del Natale”.

A Betlemme, come detto, il danno economico è enorme. La Camera di Commercio della città - spiega Caferri - lo stima in 1,5 milioni di dollari al giorno. “Una cifra altissima, dice, che comprende la chiusura di tutti gli alberghi, di tutti i ristoranti, la mancanza di pellegrini e dunque la chiusura anche dei negozi di souvenir”. E in più vanno citate due cose che magari possono sembrare secondarie o non ricordate spesso, ossia che “le persone non sono potute andare a lavorare in Israele, perché sono stati chiusi i check point in uscita, e il fatto che i dipendenti pubblici hanno ricevuto soltanto la metà del salario perché la maggior parte dei soldi dell’Autorità nazionale palestinese vengono trattenuti da Israele. Quindi è un danno enorme che fa sì che moltissime persone vogliano andare via da questa città, come ci ha confermato padre Ibrahim Fantacci, che è il francescano, l’ex vicario della Custodia di Terra Santa che si occupa di questa città”. 

La situazione è peggiorata in tutta la Cisgiordania, che negli ultimi sei mesi è diventata una spianata di gru e di strade bloccate. “Gli insediamenti - conclude la testimonianza - si stanno moltiplicando. Da poco il governo ne ha approvati altri 19. L’impressione è che, con l’approssimarsi delle elezioni, la destra stia cercando di prendere più spazio possibile all’interno dei territori che dovrebbero essere il cuore dello Stato palestinese”.

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Intervista al cardinale Pierbattista Pizzaballa

Telegiornale 23.12.2025, 20:00

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