È stata bloccata per la seconda volta in meno di una settimana l’ordinanza di abbattimento dell’orsa che ha aggredito un turista francese il 16 luglio nei boschi sopra Dro (Trentino). Il Tribunale amministrativo regionale (TAR) di Trento ha accolto le istanze presentate dagli animalisti di ENPA, LAV, Leidaa e OIPA.
Il provvedimento è stato sospeso nella parte che riguarda l’uccisione dell’esemplare, ma è stata mantenuta quella in cui si parla di misure che assicurino la tutela delle persone. È stata inoltre riconosciuta la necessità di chiudere al pubblico le aree dove è noto che si muovano le orse con i loro cuccioli, come già accade in altri Paesi.
“È importante tutelare la vita di una mamma orsa, che non ha mai causato problemi in precedenza, e salvaguardare i suoi piccoli da predatori e bracconieri”, ha indicato Gian Marco Prampolini, presidente della Leal Lega Antivivisezionista.

Orsi, il modello di gestione della Slovenia
Telegiornale 17.05.2023, 20:00