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Serbia, rilevate irregolarità e acquisto di voti

Per gli osservatori internazionali ci sarebbero stati “casi isolati di violenza” e “trasporto di elettori per sostenere il partito al potere”

  • 18.12.2023, 18:42
  • 18.12.2023, 23:25
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A Belgrado un uomo passa davanti a un cartellone pubblicitario pre-elettorale danneggiato che mostra il presidente serbo Aleksandar Vucic con i membri del suo partito, lunedì 18 dicembre 2023

  • Keystone
Di: AP/RSI Info 

Per gli osservatori internazionali, le elezioni parlamentari e locali del 17 dicembre in Serbia, pur se tecnicamente ben organizzate e con l’offerta di una adeguata scelta politica agli elettori, hanno fatto registrare irregolarità, compreso “l’acquisto di voti” e “l’inserimento di schede nelle urne”.

In una conferenza stampa a Belgrado del 18 dicembre, all’indomani del voto che ha sancito una generale larga affermazione del partito del progresso serbo (SNS) del presidente Aleksandar Vucic, gli osservatori hanno parlato al tempo stesso di “casi isolati di violenza” e di “accuse sul trasporto di elettori per sostenere il partito al potere nelle elezioni locali”. Della missione di osservatori facevano parte inviati dell’Osce/Odihr, del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa.

Il 17 dicembre Vucic ha proclamato la vittoria, affermando che priorità per il governo sarà l’entrata della Serbia nell’Ue. “Avremo una maggioranza assoluta nel Parlamento ma ci aspettano tempi difficili”, ha dichiarato a caldo. E ha poi aggiunto che “le trattative saranno dure, soprattutto quelle con Pristina, ma il Kosovo sarà sempre parte del territorio serbo. Non rinunceremo ad esso”.

Da subito l’opposizione ha reclamato che migliaia di elettori sono arrivati dalla parte serba della Bosnia-Erzegovina per votare a Belgrado dove la differenza tra il partito di Vucic e l’opposizione è modesta. La coalizione di opposizione “Serbia contro la violenza” ha chiesto l’annullamento delle elezioni amministrative di Belgrado, nota roccaforte dell’opposizione per “estinzione della volontà elettorale”.

Stando ai risultati quasi finali diffusi in giornata dalla commissione elettorale, comunque, all’SNS è andato il 46,7% dei voti. ‘La Serbia contro la violenza’ (SPN) ha ottenuto il 23,5%, mentre il Partito socialista serbo (SPS) del ministro degli esteri Ivica Dacic, è calato sensibilmente al 6,5%. Al partito di Vucic 128 seggi su 250. Altri due partiti minori hanno superato lo sbarramento del 3% per accedere al parlamento unicamerale di 250 seggi. L’affluenza è risultata del 59,7%, in lieve aumento rispetto alle ultime parlamentari del 3 aprile 2022. In termini di seggi, all’SNS ne andrebbero 128 con la maggioranza assoluta, all’SPN 65, all’SPS 18.

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