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Trump posta video sul Reich. Biden: “Usa il linguaggio di Hitler”

Bufera sul tycoon per il chiaro riferimento alla Germania hitleriana, l’ultimo in ordine di tempo da parte del magnate statunitense, che punta a un ritorno alla Casa Bianca

  • 21 maggio, 20:29
  • 10 luglio, 13:11
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Trump, qui ripreso a New York durante lo svolgimento del processo a suo carico

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Di: ATS/RSI Info

L’America come il terzo Reich di Hitler. E’ bufera su Donald Trump per un video postato sul suo social Truth nel quale - in caso di sua rielezione - si prospetta un “Reich unificato”. Un chiaro riferimento alla Germania hitleriana, l’ultimo in ordine di tempo da parte del tycoon.

Il presidente statunitense Joe Biden ha subito replicato all’azione di Trump: “Questo è lo stesso tizio che usa il linguaggio di Hitler, non quello dell’America””, ha dichiarato, commentando il video postato e poi rimosso dall’account social di Trump. “Non sorprende che quando, circa quattro mesi fa, parlò - forse un po’ più a lungo - di Hitler, disse che aveva fatto alcune cose buone”, ha aggiunto Biden

“E’ odioso, ripugnante, vergognoso per chiunque promuovere contenuti associati alla Germania nazista di Adolf Hitler”, ha attaccato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Biden, da parte sua, continua a ripetere in questi giorni che il tycoon rappresenta una minaccia “più grande che nel primo mandato”.

“America, smetti di scorrere (i post, ndr) e presta attenzione. Trump non sta scherzando; sta dicendo all’ America esattamente cosa intende fare se riprendesse il potere: governare come un dittatore su un ‘reich unificato’”, ha rincarato Biden. Il leader Dem ha deciso di martellare sul rischio di una deriva autoritaria con Trump, pochi giorni dopo che anche l’Economist si è chiesto se la costituzione americana “possa da sola salvaguardare la Repubblica da un Cesare sul Potomac”.

Il video di 30 secondi - postato lunedì e rimosso il giorno dopo sull’onda delle polemiche - mostrava articoli di giornale in stile inizio ‘900 che riciclavano notizie della prima guerra mondiale, con riferimento alla “forza industriale tedesca” e alla “pace attraverso la forza”. E si chiedeva ‘What’s next for America?’, qual è il futuro dell’America con il ritorno di Trump, evocando la chiusura delle frontiere, la deportazione di 15 milioni di stranieri illegali, il rifiuto dei “globalisti” (termine spesso associato dall’estrema destra all’antisemitismo) e “la creazione di un Reich unificato”. Quello ricreato da Hitler dopo il Sacro Romano Impero e lo smantellamento dell’impero tedesco alla fine della prima guerra mondiale.

“Non era un video della campagna, è stato creato da un account casuale online e ripubblicato da un membro dello staff che chiaramente non aveva visto la parola, mentre Trump era in tribunale”, ha spiegato lo staff del tycoon. Ma “The Donald” ha alle spalle vari precedenti: il suo flirt con i suprematisti bianchi, la sua malcelata passione per Hitler pur negando di aver mai letto i suoi testi ma rispolverando la retorica nazista (gli oppositori “parassiti”, i migranti che “avvelenano il sangue degli Stati Uniti”), la sua promessa di voler essere dittatore almeno per un giorno, ossia il primo.

Intanto Trump ha rinunciato a testimoniare al processo per il caso pornostar, contrariamente a quanto aveva promesso di fare: la sentenza è attesa a fine mese, dopo le conclusioni delle parti martedì prossimo.

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