Sta facendo scalpore in Tunisia l’arresto di Rached Ghannuchi, capo del partito islamico-conservatore Ennahda, uno dei principali rivali del presidente Kais Saied.
Ghannouchi è stato arrestato a seguito di un mandato di cattura emesso nei suoi confronti dalla procura antiterrorismo di Tunisi. Lo ha detto una fonte autorizzata del ministero dell'Interno all'agenzia ufficiale Tap, precisando che Ghannouchi rimane in stato di detenzione "ai fini delle indagini in un caso relativo alle sue ultime dichiarazioni". La stessa fonte precisa che la polizia ha perquisito l'abitazione del leader politico e sequestrato tutto ciò che può essere utile alle indagini, su ordine del pubblico ministero.
La notizia è di quelle da prima pagina, anche se in Tunisia molti sapevano che il suo arresto sarebbe stato solo una questione di tempo. Ghannouchi, 82 anni, infatti era da tempo nel mirino del presidente Kais Saied. Fin da quando, il 25 luglio 2021, Saied decise di sospendere i lavori di quel parlamento di cui Ghannouchi era il presidente.
Una decisione, quella dell'arresto di un leader dell'islam politico del calibro di Ghannouchi, che rende ancora più marcata la svolta accentratrice e iper presidenzialista di Saied sancita dalla nuova Costituzione approvata con un referendum nel luglio scorso che ha cancellato la legge fondamentale approvata nel 2014, dopo la Rivoluzione dei Gelsomini. E che annulla del tutto qualsiasi forma di opposizione rendendo ancora più instabile un Paese chiave per l'emergenza migranti.
L'arresto è avvenuto poco dopo la fine della preghiera che conduce all'iftar, il pasto della rottura del digiuno del mese di Ramadan, e poche ore prima della celebrazione della notte del "destino", da sempre una ricorrenza fortemente simbolica per i musulmani.

Notiziario 11.00 del 18.04.2023
Notiziario 18.04.2023, 11:16
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