La Corte Suprema statunitense, a maggioranza conservatrice, ha concesso venerdì un’importante vittoria all’amministrazione Trump: ha limitato il potere dei giudici di sospendere a livello nazionale le decisioni dell’esecutivo che considerano illegali.
La più alta Corte degli Stati Uniti ritiene quindi che le sospensioni di portata nazionale emesse dai giudici federali “probabilmente eccedono i poteri conferiti dal Congresso ai tribunali federali”. Tuttavia, non si è pronuncia sulla costituzionalità del decreto presidenziale di Donald Trump che revoca lo ius soli, il diritto alla cittadinanza per chi nasce negli USA, all’origine di questa controversia.
La sentenza della Corte Suprema mostra l’ennesima spaccatura fra i giudici, con i sei conservatori che hanno votato a favore e i tre liberal contrari. Con la sua decisione la Corte Suprema non è entrata nel merito della costituzionalità dello ius soli, limitandosi a esprimersi sul potere dei tribunali che hanno bloccato il divieto imposto da Trump. La sentenza è destinata ad avere un impatto ben più ampio rispetto allo ius soli ampliando di fatto il potere esecutivo.
Trump esulta: “Enorme vittoria”
Nel frattempo, il presidente statunitense Donald Trump ha esultato sul suo social Truth: “Vittoria enorme alla Corte Suprema! Persino la bufala del diritto di cittadinanza per nascita è stata, indirettamente, colpita. Congratulazioni al Procuratore Generale Pam Bondi, al Procuratore Generale John Sauer e a tutto il Dipartimento di Giustizia”, ha scritto il capo della Casa bianca.
Corte Suprema con i genitori contro i libri Lgbtq a scuola
La Corte Suprema si è pronunciata a favore dei genitori cristiani e musulmani del Maryland che avevano fatto causa per escludere i loro figli dalle classi elementari in alcune materie in cui venivano letti libri di fiabe con personaggi Lbgtq. La decisione capovolge la sentenza di un tribunale inferiore che aveva respinto la tesi dei genitori, secondo cui il vietare di rimuovere i figli dalle classi con libri Lgbtq era una violazione del primo emendamento della Costituzione sulla libertà di religione.

Trump, polemica gender
Telegiornale 19.06.2025, 12:30