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"Un accordo di pace storico"

Israele ed Emirati Arabi Uniti firmano un'intesa per la normalizzazione dei rapporti: sospesa l'annessione di territori della Cisgiordania

  • 13 agosto 2020, 21:05
  • 10 giugno 2023, 03:40

RG 18.30 del 13.08.2020 - La diretta da Gerusalemme con Michele Giorgio

RSI Mondo 13.08.2020, 20:53

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Di: RG/eb/ARi

Israele e gli Emirati Arabi Uniti hanno siglato giovedì "un accordo di pace storico" - sotto la regia degli Stati Uniti - che permetterà ai due paesi di normalizzare le loro relazioni. L'annuncio è stato fatto su Twitter dal presidente americano Donald Trump, che ha parlato di "svolta spettacolare" e di "accordo di pace storico tra due nostri grandi amici".

Un punto importante dell'intesa è la sospensione dell'annessione di porzioni di Cisgiordania a Israele, come dichiarato dal principe ereditario di Abu Dhabi, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, e come confermato dalla Casa Bianca all'agenzia Reuters: l'accordo prevede che lo Stato ebraico sospenda l'applicazione della sua sovranità su diverse zone della Cisgiordania, come previsto dal suo contestato piano di annessione. Ma secondo un alto responsabile del Governo israeliano, si tratterebbe di una sospensione temporanea, finalizzata all'accordo.

L'intesa è stata raggiunta giovedì al telefono da Trump, Netanyahu e Mohamed bin Zayed, dopo lunghe discussioni. In un comunicato congiunto i tre dichiarano di essersi accordati per "la normalizzazione completa delle relazioni" tra Gerusalemme e Abu Dhabi e prospettano una progressione della pace in Medio Oriente.

Per Israele è il terzo accordo di pace definitivo con un Paese arabo dopo quello degli anni '90 con la Giordania e quello della fine degli anni '70 con l'Egitto. Il premier, Benjamin Netanyahu, ha parlato di "giorno storico" e in serata ha dichiarato che "inizia una nuova era" tra lo Stato ebraico "e il mondo arabo", precisando però di "non aver rinunciato" l'annessione dei territori in Cisgiordania.

Le prime reazioni: l'ANP grida al tradimento, plauso di Biden

Durissime intanto le reazioni in campo palestinese. In una nota diffusa in serata l'Autorità nazionale (ANP) presieduta da Mahmoud Abbas ha qualificato l'accordo come un "tradimento" della causa palestinese, chiedendo una riunione d'urgenza della Lega Araba per denunciare il progetto. La normalizzazione rappresenta un "assegno in bianco" per il prosieguo dell'occupazione dei Territori da parte dello Stato ebraico, ha quindi dichiarato il portavoce di Hamas, il movimento radicale islamico al potere nella Striscia di Gaza.

Di tutt'altro tenore, invece, le considerazioni sull'intesa da parte del Bahrein. Il piccolo Stato del Golfo Persico "saluta gli sforzi diplomatici degli Emirati Arabi", parlando di una "tappa storica che contribuirà al rafforzamento della stabilità e della pace nella regione", ha indicato l'agenzia di stampa ufficiale del regno.

Negli Stati Uniti l'accordo incassa l'approvazione di Joe Biden. "L'offerta degli Emirati di riconoscere pubblicamente Israele è un atto coraggioso e indispensabile di arte di governo (...) È un riconoscimento cruciale del fatto che Israele è una parte vibrante, integrale del Medio Oriente" ha dichiarato l'avversario di Trump nella corsa alle presidenziali 2020.

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