Quando sentiamo nominare Charles Darwin, chiunque ha in testa un’immagine almeno vaga di chi sia e del motivo della sua fama mondiale. A lui dobbiamo la nascita della teoria dell’evoluzione, secondo cui tutte le forme di vita sulla Terra si sono sviluppate da antenati comuni attraverso un processo di selezione naturale. Sul pensiero del naturalista inglese sono state scritte montagne di libri e articoli, eppure la sua teoria non è stata compresa a fondo da tutti. Non ci riferiamo qui – a titolo di esempio – al 38% degli americani che ritiene che l’uomo non sia il prodotto dell’evoluzione, bensì che sia stato creato da Dio nella sua forma attuale. Ci riferiamo piuttosto al tortuoso e incerto percorso che ha portato alla nascita della sua opera di riferimento: “L’origine delle specie”, attraverso cui Darwin nel 1859 contribuì a una rivoluzione scientifica e culturale che dura sino ai giorni nostri. Un risultato che non è frutto di una geniale intuizione, bensì il prodotto di un faticoso lavoro di oltre vent’anni costellati da dubbi ed esitazioni.
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A ricordarci che dietro a ogni grande personaggio preso in consegna dalla Storia c’è innanzitutto un essere umano con le sue insicurezze ci ha pensato il divulgatore scientifico inglese David Quammen, autore de “L’evoluzionista riluttante”, un ritratto privato di Charles Darwin ridato alle stampe in lingua italiana da Raffaello Cortina Editore a vent’anni dalla prima uscita. David Quammen – autore del celebre saggio “Spillover” attraverso il quale nel 2012 ha anticipato la pandemia di Covid-19 – è stato di recente ospite al Salone del libro di Torino, dove la trasmissione Laser di Rete 2 ha potuto incontrarlo. Qui di seguito un estratto dell’intervista.
Siamo nella metà del 19 esimo secolo. In Inghilterra la biologia era considerata una osservazione religiosa, qualcosa che era rimasto immutato nel tempo, senza alcuna evoluzione. Com’è riuscito Darwin a modificare questa prospettiva e cambiare la visione in una società profondamente religiosa che studiava la fauna in modo totalmente differente?
“A quel tempo la società, compresa la scienza, aveva una visione molto diversa. La biologia non si chiamava nemmeno così. Si chiamava teologia naturale. Era una fusione tra credenza religiosa e osservazione della storia naturale. E all’epoca in cui Darwin frequentò l’Università di Cambridge, quella era l’ortodossia che veniva insegnata nelle scienze naturali, ovvero che lo studio del mondo naturale, compreso lo studio degli esseri viventi, era un modo per scoprire la grandezza di Dio. Quando Darwin si imbatté in questa spiegazione molto diversa dell’origine della diversità biologica, dell’adattamento delle creature viventi, non si mise solo contro la Chiesa, ma contro la Chiesa e l’establishment scientifico del suo tempo. E ci volle un coraggio straordinario. Lo fece stare male sia fisicamente che emotivamente, ma era un uomo estremamente determinato e onesto: un “grande scienziato”, prima ancora che si usasse il termine scienziato. Lottò contro tutto questo e creò un corpus di prove e argomentazioni e poi trasformò quel corpus di prove e argomentazioni in un libro pubblicato un giorno del novembre 1859. Questo cambiò per sempre il modo in cui le persone e le persone di tutto il mondo comprendono gli esseri viventi del pianeta.”
Perché dobbiamo capire Darwin come persona per capire il Darwin biologo?
“Il valore sta nel fatto che ci aiuta a comprendere la scienza in generale. Ci aiuta a comprendere che la scienza non è un insieme di fatti consolidati. La scienza è un processo umano che mira a una comprensione sempre più accurata del mondo fisico ed è svolta da esseri umani. Esseri umani che hanno insicurezze, che hanno dubbi, che hanno gelosie, che sono competitivi, che sono ambiziosi, che a volte sbagliano. Io penso che ora più che mai sia fondamentale che le persone capiscano che la scienza è questo. Perché come sapete, nella nostra epoca, in questo momento storico, la scienza viene messa in discussione. La scienza viene negata. La scienza viene ignorata. I finanziamenti pubblici vengono tolti alla scienza. La scienza sta attraversando una terribile crisi di apprezzamento da parte del grande pubblico e questo in parte avviene perché il grande pubblico non capisce veramente cosa sia la scienza o come funzioni.”
Darwin è stato recentemente anche sotto attacco, etichettato come misogino, razzista, eccetera. Quali le conseguenze nel ruolo che occupa nella scienza e nella biologia?
“Darwin era un uomo del suo tempo ed è sempre possibile tornare indietro nel tempo e dire che questa persona avrebbe dovuto agire diversamente, che questa persona avrebbe dovuto capire meglio. Si può dire questo di tutti nel passato. Si può dire questo sia delle donne che degli uomini. Sì, le donne sono state oppresse. Sì, le persone di colore sono state oppresse, ma la storia ha gradualmente portato a una migliore comprensione e apprezzamento di queste cose. E lo ha fatto in parte con l’aiuto di persone imperfette che hanno scritto opere imperfette ma importanti. È un segno di maturità e saggezza rendersi conto che possiamo continuare a combattere le battaglie per la giustizia e uguaglianza di ogni tipo, senza dimenticare tutti i grandi pensatori e gli eroi del passato che erano persone del loro tempo, ma sembrano imperfetti se misurati con gli standard del nostro tempo.”
L’evoluzionista riluttante
Laser 13.06.2025, 09:00
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