Ambiente

Come i fiori hanno conquistato il mondo

Sanno ascoltare, emanano odori e sfoggiano colori di ogni tipo: scopriamo le più incredibili strategie riproduttive dei fiori per attirare gli impollinatori 

  • Ieri, 06:38
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I fiori, mistero dell'evoluzione?

Il giardino di Albert 10.05.2025, 17:00

  • IMAGO/VWPics
Di: red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

Un’importante tappa dell’evoluzione della vita sul nostro pianeta è quella che ha permesso l’apparizione delle piante a fiore, chiamate Angiosperme, che nel corso dei millenni hanno raggiunto livelli di specializzazione incredibili e affascinanti. Basti pensare alle meravigliose varietà di forme e colori dei fiori.

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I fiori, mistero dell'evoluzione?

Il giardino di Albert 10.05.2025, 17:00

  • ©Magneto Presse - 2022

Una diversificazione che si è avverata soprattutto – ma non solo – grazie alle relazioni che le piante a fiore hanno sviluppato con gli impollinatori che si occupano di trasferire il polline da un fiore all’altro. Animali che garantiscono cioè l’impollinazione, ovvero la riproduzione della pianta. Sono soprattutto insetti, ma anche uccelli, rettili, pipistrelli, piccoli mammiferi. Pur essendo immobili i fiori possono così riprodursi con altri esemplari distanti da loro e assicurare lo scambio genetico all’interno della specie.

Alcune piante a fiore affidano al vento la loro riproduzione, una strategia che implica una grande produzione di polline e una gran dispendio di energia, ma che nelle regioni dove gli impollinatori non sono così frequenti, può avere un interesse evolutivo. Ma la maggior parte si affida agli impollinatori e la prima tappa consiste nell’attirarli.

Per farlo, le piante hanno sviluppato tutta una serie di strategie. C’è chi punta sull’odore, che può essere gradevole come quello delle rose o pestilenziale (almeno per noi) come quello dell’Aro titano; chi produce un nettare dolce e irresistibile; chi invece opta per il colore. Colorazioni create da pigmenti specializzati, oppure generate per iridescenza grazie a particolari microstrutture presenti sui petali. Senza dimenticare che alcune piante mostrano anche dei particolari colori visibili solo nello spettro ultravioletto, una gamma che il nostro occhio non percepisce, ma che gli insetti invece vedono benissimo.

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La Passiflora usa colori, odore e nettare per attirare gli impollinatori

  • IMAGO/Imagebroker

Alcune recenti scoperte hanno dimostrato che anche i suoni giocano un ruolo importante nell’impollinazione e nella mediazione tra fiori e impollinatori. Fino a qualche anno fa si pensava che le piante non sentissero e non emettessero suoni. Ma grazie alla fitoacustica (lo studio dei suoni delle piante), alcuni ricercatori hanno messo in evidenza che alcuni vegetali sanno percepire i suoni degli impollinatori e reagiscono di conseguenza. Ad esempio producendo un nettare con un contenuto di zuccheri più elevato appena qualche minuto dopo aver sentito il suono, cioè la vibrazione, di un’ape.

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I bombi sono regolarmente impiegati nelle serre per assicurare la fecondazione dei fiori di pomodoro

  • IMAGO/Dreamstime

Un ottimo esempio che ben illustra l’importanza dei suoni è quello che lega i bombi e i pomodori. Affinché nelle prossime settimane le piantine appena messe a dimora nell’orto producano dei gustosi pomodori, i fiori gialli tipici di questa pianta devono essere fecondati. Non essendo dei produttori di nettare, sono però pochi gli impollinatori che prestano loro attenzione. Se da un lato il pomodoro affida una parte della sua fecondazione al vento (alcuni fiori si possono autoimpollinare), una parte si basa invece sull’attività dei bombi.

Questi imenotteri sociali – parenti delle api domestiche, di altre api selvatiche, ma anche di vespe e formiche - vivono in colonie sotterranee in cui risiede una sola regina accompagnata da una schiera di operaie, che svolgono le principali attività della colonia. Le operaie, interessate al polline del fiore per nutrire le larve, hanno un modo particolare di raccogliere il bottino e di impollinare la pianta. Si tratta della cosiddetta impollinazione vibratile o buzz pollination in inglese.

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  • IMAGO/TT

Si aggrappano al fiore con le mandibole e generano delle vibrazioni attivando i loro muscoli del volo, vibrando in modo tale che il fiore apra le sue antere – cioè i suoi organi maschili - permettendo il trasferimento del polline sul corpo dell’insetto.

Si tratta di un metodo efficace e ben conosciuto. Non a caso, i bombi sono comunemente impiegati nelle serre in cui si coltivano i pomodori per assicurare la produzione di questo alimento tanto apprezzato.

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Senza i bombi, la produzione di pomodori sarebbe a rischio

  • IMAGO/Shotshop
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