Un recente studio sugli scheletri di diversi pazienti del 1600 dell’ospedale Maggiore di Milano ha scoperto la presenza di due cannabinoidi in due campioni ossei. La scoperta suggerisce la prassi di consumare a scopo ricreativo la canapa già nel XVII secolo
La ricerca, condotta da Cristina Cattaneo, è stata pubblicata sul “Journal of Archaeological Science” e si è concentrata sui segni della somministrazione di piante medicinali o ricreative nella popolazione.
La medica legale Cristina Cattaneo
Lo studio ha rintracciato la presenza di canapa in due campioni ossei, uno appartenente a una donna di 40-50 anni e il secondo a un ragazzo di 16-20 anni.
Inizialmente i ricercatori hanno pensato all’uso medico. Tuttavia, nell’archivio ospedaliero della regione la canapa non appare nella farmacopea utilizzata per curare i pazienti. La sua assenza ha dunque suggerito che il consumo dovesse dipendere da altri motivi, come l’uso ricreativo.
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Telegiornale 24.10.2023, 21:12