Alla fine, i tanto temuti dazi sulle esportazioni di oro negli Stati Uniti – in Svizzera in particolare – potrebbero non entrare mai in vigore. Dopo il panico generato venerdì dalle anticipazioni del Financial Times, la Casa Bianca prevede di pubblicare nel prossimo futuro un decreto per fare chiarezza al riguardo.
L’annuncio di un futuro decreto chiarificatore, reso noto dall’agenzia AFP, fa seguito a un’informazione delle dogane americane che aveva suscitato un’ondata di panico tra gli specialisti e sui mercati. La lettera di risposta a una raffineria datata 31 luglio, ma resa pubblica ieri (venerdì), indicava che i lingotti d’oro da un chilo e quelli da 100 once (circa 3 kg) sarebbero stati classificati come soggetti a dazi doganali. In realtà si tratterebbe di una “notizia falsa”, ha precisato in seguito l’agenzia Bloomberg, basandosi su una dichiarazione di un funzionario statunitense che ha chiesto l’anonimato.
Nel frattempo, i timori di una tassazione sull’oro hanno fatto salire il prezzo del metallo giallo che ieri ha toccato un nuovo record a 3’534,10 dollari l’oncia (31,1 grammi), prima di scendere a 3’461,40 dollari dopo la precisazione. Per la Svizzera, e in particolare il Canton Ticino, centro nevralgico della raffinazione dell’oro, una tassazione su questo metallo rappresenterebbe un nuovo duro colpo dopo.

I nuovi dazi di Trump entrano in vigore
Telegiornale 07.08.2025, 12:30