Una passeggiata nella natura, dei miagolii e la scoperta di tre gattini. E nessuno nelle vicinanze. Tre gattini che degli escursionisti hanno portato, negli scorsi mesi, in un centro di protezione degli animali del Canton Ginevra. Un’operazione che non è stata facile: i tre micini dal pelo tigrato non erano per nulla docili. Insospettiti dal comportamento aggressivo, i guardiacaccia hanno ordinato dei test del DNA dai quali è emerso che i tre non erano dei nomali piccoli di gatto domestico, bensì di gatto silvestre.
“Il gatto silvestre era una specie molto rara fino a poco tempo fa - spiega ai microfoni del Radiogiornale Yves Bourguignon, responsabile del servizio cantonale dei guardiacaccia - da qualche anno la popolazione ha ritrovato una certa stabilità, ma resta ancora molto minacciata. Ce ne sono molto pochi”.
Le autorità hanno in seguito deciso di affidare i tre gattini al centro di riadattamento dei rapaci e della fauna selvatica. “Per diversi mesi li abbiamo custoditi in questa voliera”, dice l’aiuto veterinaria Virginie Rossier. “Potevano restare tranquilli, vedevano raramente degli esseri umani. Vedevano una sola persona una volta al giorno che portava loro del cibo. Quando arrivavo per nutrirli dando loro dei roditori, si nascondevano tra gli alberi e iniziavano a soffiare: è qualcosa di positivo, perché significava che stavano mantenendo il loro comportamento selvatico”.
Le autorità ci tengono ad avvisare la popolazione: la cattura di animali selvatici di qualsiasi tipo è proibita. Se poi la razza è protetta, si violano delle norme federali. La cattività dei tre gattini silvestri ginevrini è durata lo stretto indispensabile: diventando grandi, lo scorso autunno sono stati liberati nella natura.

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