“Dobbiamo ammettere che abbiamo mancato l’obiettivo”. È con queste parole che il presidente del Partito liberale radicale (PLR), Thierry Burkart, è tornato oggi, sabato, sulle elezioni federali dello scorso ottobre.
Intervenendo davanti ai delegati, riuniti in assemblea a Zugo, ha affermato che il partito ha dovuto accettare un risultato che non auspicava.
Una delle ragioni è da ricercare nel “dissesto di Credit Suisse”, secondo Burkart. A suo avviso questo evento ha avuto un impatto negativo sulla percezione del partito da parte dell’opinione pubblica.
Un altro ostacolo è venuto dalle congiunzioni di liste, ha proseguito, ricordando che alcuni hanno criticato il PLR per essersi buttato nelle braccia dell’UDC. Ma se non si fanno congiunzioni si è svantaggiati fin dall’inizio, ha fatto notare, aggiungendo che questa prassi dovrebbe essere abolita e che avrebbe presentato una proposta in tal senso in parlamento.
All’assemblea erano presenti anche i consiglieri federali Karin Keller-Sutter e Ignazio Cassis. Durante l’incontro sono state pronunciate le raccomandazioni per il voto del 3 marzo. Il partito ha deciso di appoggiare l’iniziativa sulle pensioni promossa dai giovani liberali che propone di innalzare l’età pensionabile a 66 anni entro il 2032. Ha invece respinto l’iniziativa dell’Unione sindacale svizzera che chiede una 13esima mensilità AVS.
RG 12.30 del 20.1.2024 La diretta da Zugo di Giancluca Olgiati
RSI Info 20.01.2024, 12:47
Contenuto audio