Svizzera

BNS: fra la forza del franco e le attese sugli utili

Le considerazioni di Martin Schlegel, intervenuto ieri ad una conferenza in Ticino, sulle dinamiche che vedono attualmente impegnata la Banca nazionale

  • 2 ottobre, 14:51
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  • Schlegel, al suo primo giorno come presidente della BNS, ha preso parte con Christian Vitta ad una conferenza organizzata dal DFE a Bellinzona
Di: RG/Johnny Canonica/ARi 

Proprio nel suo primo giorno da presidente della direzione della Banca nazionale (BNS), Martin Schlegel ieri, martedì, era a Bellinzona per prendere parte ad una conferenza concordata da tempo col consigliere di Stato Christian Vitta: un evento organizzato dal Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e un’ occasione importante, per illustrare ad una platea di esperti funzioni e sfide della BNS.

01:39

RG 12.30 del 02.10.2024 - Il servizio di Johnny Canonica

RSI Info 02.10.2024, 14:06

Nelle scorse settimane alcuni attori attivi sul fronte delle esportazioni hanno lanciato un appello affinché la BNS dia loro una mano, intervenendo sulla forza del franco. Schlegel, premettendo di avere il massimo rispetto per questi imprenditori “che quasi ogni giorno devono lottare sul mercato”, osserva però che anche secondo loro stessi “il principale fattore contro cui devono combattere è la domanda”. Il livello del franco rappresenta quindi “solo una sfida in più”: un fattore che, se a corto termine rappresenta un problema, sul lungo periodo è invece “positivo, perché fa in modo che si resti competitivi e innovativi”.

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Il nuovo presidente della BNS si presenta

Telegiornale 02.10.2024, 12:30

Secondo Schlegel, quindi, il percorso da intraprendere è difficile ma va considerato che “l’economia svizzera si è sempre mossa bene con un franco forte”. Intanto la sfera politica attende con ansia che la Banca nazionale torni a distribuire una parte dei suoi utili nelle casse della Confederazione e dei cantoni. In questo senso, però, Schlegel non è in grado di fare promesse. “Previsioni non ne possiamo fare”, osserva, rammentando che a fare stato sarà la chiusura di bilancio alla fine dell’anno e che molte cose “potrebbero mettere a rischio” una distribuzione degli utili. “È ancora scritto tutto nelle stelle”, conclude il presidente della Banca nazionale.

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