Venerdì è stato disposto l‘internamento ordinario per un uomo che, nel 2024, aveva ucciso una 75enne a Basilea. Lo ha deciso il Tribunale penale di Basilea. Il 33enne - pregiudicato e malato di mente - è infatti ritenuto penalmente non responsabile.
L’8 agosto 2024 il condannato si trovava in un’uscita non accompagnata da una clinica psichiatrica (non era la prima di cui aveva goduto), quando aveva ammazzato l’anziana nel Breite-Quartier, zona a sudest del centro di Basilea. Il cadavere della donna era stato rinvenuto nella tromba delle scale della casa plurifamiliare in cui abitava.
L’assassino aveva già ucciso due donne e ferito gravemente un uomo nello stesso edificio nel 2014. In seguito a questi fatti era stato sottoposto a un trattamento psichiatrico stazionario, poi prolungato nel 2020. Con il tempo, il 33enne - che soffre di schizofrenia paranoide con esperienze allucinatorie visive e percepisce una realtà parallela nella quale non permette ad altri di entrare - aveva però iniziato a usufruire di alcune agevolazioni, come le uscite dalla clinica.
Sarebbe stato possibile prevenire le azioni del condannato?
“Quando accade qualcosa di terribile, ci si chiede sempre se si sarebbe potuto prevenire. È stato così anche qui”, ha dichiarato il presidente della Camera penale, composta di 5 membri, durante la lettura della sentenza. Dal punto di vista del tribunale, le azioni dell’imputato avrebbero potuto essere evitate. Non è tuttavia possibile muovere rimproveri alla clinica psichiatrica e all’autorità di esecuzione delle misure per non aver riconosciuto ciò che oggi si sa, ha aggiunto il magistrato. “Abbiamo parlato molto della sua malattia. Ma oggi si tratta della vittima e dell’accaduto”, ha proseguito il presidente, rivolgendosi direttamente all’imputato: “È lei il responsabile e nessun altro”.
Quando può essere disposto l’internamento ordinario
Secondo il Codice penale (CP) l’internamento ordinario può essere disposto nei confronti di chi ha commesso un omicidio e, a causa di un grave disturbo psichico, vi è serio motivo di temere che possa commettere ulteriori reati della stessa gravità e quando una misura terapeutica stazionaria non avrebbe esito favorevole. Sebbene sia possibile ottenere una liberazione condizionale dall’internamento ordinario, secondo le informazioni attualmente disponibili, tale eventualità appare improbabile. Secondo il CP, infatti, affinché ciò avvenga è necessario che l’autore del reato dia prova di saper gestire la propria libertà.
Nel pronunciare la pena i giudici hanno seguito le richieste del pubblico ministero. La difesa aveva chiesto che l’uomo fosse semplicemente trasferito nel reparto chiuso di una clinica per seguire una terapia stazionaria.

Basilea: assassino a processo
Telegiornale 17.12.2025, 12:30







