Il Consiglio federale ha approvato giovedì una nuova strategia nazionale per contrastare la criminalità organizzata, analogamente a quanto fatto dalla Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP). Il piano, elaborato dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), sotto la direzione dell’Ufficio federale di polizia (fedpol) e in collaborazione con Confederazione, Cantoni e Comuni, ”costituisce la base che permette a tutti i livelli statali di contrastare, in modo efficace e trasversale alle autorità, la crescente minaccia proveniente da reti criminali”.
La posizione al centro dell’Europa, la piazza finanziaria forte e ben interconnessa sul piano internazionale, le buone infrastrutture e la prosperità rendono la Svizzera attrattiva per la criminalità organizzata, indica una nota governativa.
Il piano si articola su tre obiettivi principali: identificare, prevenire e combattere la criminalità organizzata. Per raggiungere questi scopi, sono stati individuati otto campi d’azione prioritari, tra cui la sensibilizzazione e formazione dei vari attori, l’implementazione delle risorse umane e tecnologiche, il potenziamento della collaborazione a livello nazionale e internazionale, il rafforzamento dei mezzi di perseguimento e prevenzione e l’adeguamento delle misure contro il riciclaggio di denaro.
Attuazione della strategia
In collaborazione con la CDDGP e altri servizi federali, cantonali e comunali, il DFGP elaborerà entro la fine del 2026 un piano d’azione nazionale per la lotta alla criminalità organizzata, con misure, competenze e scadenze definite. È prevista una valutazione dell’efficacia del piano dopo quattro anni, con la possibilità di apportare modifiche.
Le misure che richiedono interventi legislativi saranno raggruppate in un pacchetto di legge, che necessita di approfondimenti e sarà probabilmente posto in consultazione entro la fine del 2027. Quelle che non richiedono adeguamenti normativi saranno attuate da Confederazione e Cantoni a partire dal 2026.

Intervista allo scrittore anti-mafia Roberto Saviano
SEIDISERA 12.12.2025, 18:00
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Situazione della criminalità organizzata in Svizzera
Nel 2023 Europol ha rilevato la presenza di oltre 800 organizzazioni criminali in Europa, alcune attive anche nella Confederazione: “Le mafie italiane fondate su legami famigliari, già presenti in Svizzera da una cinquantina d’anni, i gruppi provenienti dai Balcani che controllano una parte del mercato della droga, i gruppi di origine turca che dominano, tra vari ambiti di reato, in particolare il mercato dei giochi in denaro illegali, nonché le strutture asiatiche, dedite soprattutto alla tratta di esseri umani. In aggiunta, vi sono gruppi dell’Africa occidentale o dei Caraibi attivi nel traffico di droga e nella tratta di esseri umani, gruppi provenienti dalla Francia o bande di ladri rumeni. La Svizzera è parimenti interessata da nuovi fenomeni come la «Mocro-Maffia» dei Paesi Bassi e del Belgio (fornitura di cocaina e attacchi con esplosivi ai distributori automatici di banconote). Anche nel nostro Paese emergono sempre più gruppi criminali che si definiscono non tanto dai legami famigliari o dall’etnia, bensì dalle loro attività del tempo libero e dal loro stile di vita”.
Le principali attività illecite in Svizzera identificate includono il traffico di stupefacenti, in particolare cocaina, il riciclaggio di denaro, la tratta di esseri umani e il gioco d’azzardo illegale.

Onda bianca. La cocaina travolge l’Europa
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SEIDISERA del 14.12.2025 - L’intervista di Maria Rosaria Maruca ad Anna Sergi, docente e ricercatrice universitaria
RSI Info 14.12.2025, 18:36
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