Canone radio-TV, verso una tassa unica

In futuro tutte le economie domestiche e le maggiori aziende dovranno pagare il canone radio-TV, indipendentemente se siano in possesso o meno di apparecchi di ricezione.

La proposta del Consiglio federale è stata accolta mercoledì mattina dal Consiglio nazionale, che ha discusso i dettagli. L’Esecutivo motiva la tassa universale con il fatto che oggi i programmi della radio e della televisione si possono ricevere via computer, smartphone e tablet e praticamente nessuno vive senza seguire radio o tv. Il Governo ritiene congrua una tassa di 400 franchi, al posto dei 462 attuali. Sarà il Consiglio federale a stabilire l'imposta definitiva.

Chi riesce a dimostrare, previa richiesta, di non avere alcun dispositivo di ricezione di programmi radiotelevisivi potrà essere esentato dal pagamento, per un periodo limitato a 5 anni. L'esonero vale solo per le persone fisiche.

Le persone che ricevono prestazioni complementari AVS/AI dovrebbero continuare ad essere esentate dal pagamento del canone. Per quel che concerne le imprese, quelle con un fatturato annuo inferiore ai 500'000 franchi, che rappresentano circa il 70% di tutta la categoria, dovrebbero pure essere esonerate.

A fine 2011, 2,8 milioni di economie domestiche e oltre 100'000 imprese hanno pagato 1,336 miliardi di franchi di canone. L'importo è destinato in primo luogo al finanziamento dei programmi della SSR. Il 4% è invece riservato ai media locali e regionali. L'anno scorso un migliaio di persone sono state multate per non aver pagato la tassa: sono state sorprese con apparecchi di ricezione nelle loro abitazioni.

RedMM/mas

L’edizione di Modem del 12.03.2014 in diretta da Berna; ospiti in studio: Lorenzo Quadri (consigliere nazionale/Lega), Fabio Regazzi (consigliere nazionale/PPD), Christian Van Singer (consigliere Nazionale/Verdi), Filippo Lombardi (consigliere agli Stati/PPD) e con Roger Nordmann (consigliere nazionale/PS)