Dazi: Keller-Sutter a colloquio con Scott Bessent

Karin Keller-Sutter ha incontrato a Washington oggi, giovedì, il suo omologo statunitense Scott Bessent, ministro delle finanze nell’Amministrazione Trump. Nel corso di un colloquio definito “produttivo”, hanno discusso “le possibilità di una migliore cooperazione”, ha dichiarato la presidente della Confederazione. Dai colloqui è pure emerso che la Svizzera è tra i 15 Paesi con cui gli Stati Uniti vogliono trovare rapidamente una soluzione alla questione dei dazi. 

“Credo che ciò dipenda dal fatto che per gli Stati Uniti siamo un importante partner commerciale. La Svizzera è apprezzata e durante i colloqui si è percepito un clima di stima reciproca. Siamo felici di essere parte di questo gruppo e speriamo di trovare una soluzione in tempi brevi” ha dichiarato Keller-Sutter.  

Svizzera e Stati Uniti hanno discusso la redazione di una dichiarazione d’intenti, che potrebbe presto sfociare in un vero e proprio mandato negoziale. Washington nominerà poi un incaricato dedicato alla gestione dei rapporti tra i ministeri americani delle finanze e dell’economia e il Consiglio federale. 

“Gli americani sono molto interessati agli investimenti, come quelli annunciati di recente dal settore privato. ma sono anche interessati al nostro sistema di apprendistato perché sanno che se vogliono reindustrializzare il paese hanno bisogno di forza lavoro ben formata. Il presidente Trump ha appena lanciato un programma per la formazione di un milione di posti di apprendistato” ha dichiarato da parte sua Guy Parmelin.  

Insieme al ministro dell’economia Guy Parmelin e ai rappresentanti della Banca nazionale (BNS), la responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) rappresenta la Confederazione nell’assemblea primaverile del Fondo monetario internazionale (DFI) e della Banca mondiale.

L’obiettivo della delegazione, oltre a intervenire presso il governo USA per ottenere migliori condizioni doganali, è anche sottolineare il ruolo delle due istituzioni internazionali per la stabilità del mercato globale. Gli orientamenti strategici del FMI e della Banca mondiale sono stati duramente criticati dai rappresentanti dell’amministrazione Trump. I due organismi, sostiene Bessent, si stanno focalizzando troppo sui mutamenti climatici e sulle questioni di uguaglianza, anziché concentrarsi sulle loro specifiche competenze.