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Svizzera

Dazi USA, ecco l’accordo: saranno al 15%

Lo ha annunciato il Consiglio federale - Guy Parmelin: “Con accordo miglioramenti significativi” - Investimenti svizzeri negli USA e concessioni sull’agricoltura

  • Oggi, 15:17
  • Un'ora fa
Il consigliere federale Guy Parmelin ha guidato la delegazione elvetica a Washington e ha presentato l'intesa in conferenza stampa

Il consigliere federale Guy Parmelin ha guidato la delegazione elvetica a Washington e ha presentato l'intesa in conferenza stampa

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Di: M.Ang/dielle 

Svizzera e Stati Uniti hanno trovato un’intesa sulla questione dei dazi doganali statunitensi imposti sulle esportazioni elvetiche. Questi ultimi saranno ridotti dall’attuale 39% al 15%. Lo hanno annunciato sia il Consiglio federale sia il rappresentante commerciale statunitense Jamieson Greer su X.

“La Svizzera e gli Stati Uniti hanno trovato con successo una soluzione: i dazi statunitensi saranno ridotti al 15%”, ha dichiarato il governo svizzero in un post su X venerdì pomeriggio, ringraziando “il presidente Trump per il suo impegno costruttivo”. Il governo sottolinea che l’incontro di giovedì tra il consigliere federale Guy Parmelin e il rappresentante commerciale statunitense Jamieson Greer è stato produttivo. Maggiori informazioni - si legge - verranno fornite attorno alle 16.30.

Parmelin: “Con accordo miglioramenti significativi”

In conferenza stampa il consigliere federale Guy Parmelin, appena rientrato dagli USA, ha presentato l’accordo sui dazi, parlando di un “passo importante per le imprese svizzere e per la stabilità delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti”. Per quanto riguarda l’entrata in vigore, Parmelin non ha fornito indicazioni precise, ma cercheremo di “farlo il più rapidamente possibile”. A livello tecnico, alcuni dazi che prima del passaggio al 39% erano già superiori alla nuova soglia del 15%, torneranno al loro livello originale e non scenderanno quindi al 15%.  

Per quanto riguarda le contropartite, nell’ambito della dichiarazione d’intenti la Svizzera abolirà i dazi sull’importazione di una serie di prodotti statunitensi. Oltre ai prodotti industriali, al pesce e ai frutti di mare, si tratta di prodotti agricoli statunitensi che la Svizzera considera “non sensibili”. La Svizzera concede agli Stati Uniti dei contingenti bilaterali esenti da dazi su taluni prodotti esportati dagli USA: 500 tonnellate di carne di manzo, 1’000 tonnellate di carne di bisonte, 1’500 tonnellate di pollame. La data di attuazione di queste concessioni di accesso al mercato sarà coordinata con gli Stati Uniti per garantire la riduzione simultanea dei dazi. 

Parmelin ha pure specificato che le attuali esenzioni dalle tariffe come ad esempio quelli per la farmaceutica, la chimica e l’oro continueranno a sussistere. Inoltre, anche nell’ambito delle minacce di nuovi alti dazi su farmaci e semiconduttori minacciati da Trump, con il nuovo accordo questi non potranno in ogni modo superare la soglia del 15%.

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Un'ora fa

Nonostante l’accordo, la Borsa svizzera resta in territorio negativo

La Borsa svizzera è rimasta ancorata in territorio negativo venerdì, con l’accordo tra Svizzera e Stati Uniti su una riduzione dei dazi doganali dal 39% al 15% che non ha rassicurato gli investitori, più concentrati sulla salute economica e sulla traiettoria dei tassi oltreoceano.

Lo Swiss Market Index (SMI) ha chiuso in calo dello 0,84% a 12’634,30 punti, recuperando solo leggermente dopo l’annuncio dell’accordo sui dazi doganali. Tra i pochi titoli di punta ad essere saliti in territorio positivo ci sono Richemont (+5,9%), VAT Group (+1,0%) e ABB (+0,5%). I cali più forti sono stati registrati da Sonova (-7,1%), Swiss Re (-5,4%) e Amrize (-3,4%).

I titoli farmaceutici non hanno rimbalzato in seguito all’accordo tra Berna e Washington, con Roche (-1,3%) e Novartis (-1,3%) che hanno chiuso in calo.

Un'ora fa

PLR: “Accordo è un successo, ma va valutato il prezzo”

La riduzione al 15% dei dazi doganali statunitensi “punitivi e arbitrari” sui prodotti svizzeri rappresenta un successo per la Svizzera. Lo afferma il PLR in una presa di posizione ufficiale. Il partito attribuisce il risultato alla perseveranza del Consiglio federale e agli investimenti del settore privato per un importo di circa 200 miliardi di dollari.

“Il PLR si congratula con il Consiglio federale per questo successo parziale. Nei prossimi giorni occorrerà però esaminare attentamente quale sarà il prezzo di questo accordo”, scrive il partito nel suo comunicato.

La Confederazione - prosegue la nota - ottiene condizioni paragonabili a quelle negoziate dall’UE, mentre il settore farmaceutico continua a essere esentato dalle misure punitive. Il PLR sottolinea che qualsiasi richiesta volta a limitare l’autonomia della Svizzera in materia di esportazioni o sanzioni dovrà essere respinta. Nella propria presa di posizione il PLR critica l’approccio del presidente statunitense Donald Trump, accusandolo di rimettere in discussione accordi già conclusi e di minare il rispetto dello Stato di diritto, promuovendo l’incertezza e l’inaffidabilità.

Un'ora fa

I dettagli del nuovo accordo

Parmelin ha presentato l’intesa con Trump (dazi ridotti dal 39% al 15%): “Alcune aziende svizzere prevedono di effettuare investimenti diretti negli USA per circa 158 miliardi di franchi entro la fine del 2028” - Tutti i dettagli

Un'ora fa

I Verdi insorgono: “Accordo di sottomissione e agricoltura sacrificata”

I Verdi denunciano un accordo doganale “di sottomissione” concluso dal Consiglio federale con gli Stati Uniti, che apre la strada all’importazione di prodotti agricoli controversi. Secondo loro, queste concessioni mettono in pericolo l’agricoltura svizzera e calpestano gli interessi dei consumatori.

“L’accordo doganale con gli Stati Uniti è in realtà un trattato di sottomissione”, critica la presidente dei Verdi svizzeri Lisa Mazzone. Per lei, l’atteggiamento del governo è inequivocabile: “L’élite economica svizzera e il Consiglio federale si prostrano davanti al presidente americano Donald Trump”. Mentre l’accordo apre la strada all’importazione di carne bovina agli ormoni e di polli clorurati, Lisa Mazzone mette in guardia dalle conseguenze per il Paese: “Stiamo sacrificando l’agricoltura svizzera e gli interessi dei consumatori per compiacere Trum”.

2 ore fa

Anche l’oro tra i 200 miliardi di investimenti negli USA

Secondo la Segretaria di Stato all’Economia Helene Budliger Artieda, anche il commercio dell’oro è incluso nelle promesse di investimento delle aziende svizzere negli Stati Uniti per un valore di 200 miliardi di dollari. “Si tratta però di investimenti privati e la Confederazione non è coinvolta”, ha dichiarato venerdì ai media la direttrice della SECO. C’è interesse da parte dei produttori svizzeri di oro a produrre negli Stati Uniti. New York è un “luogo primario per il commercio dell’oro”. Per gli Stati Uniti è quindi importante rafforzare il proprio mercato dell’oro, ha aggiunto Budliger Artieda.

Esiste un elenco dettagliato delle promesse di investimento da parte delle aziende svizzere, che è stato consegnato agli Stati Uniti con il loro consenso. Il settore farmaceutico fa “naturalmente la parte del leone”, ha continuato la direttrice della Segreteria di Stato dell’Economia (SECO).

Pilatus, ad esempio, sta iniziando a costruire una “grande fabbrica” negli Stati Uniti. Stadler Rail è già attiva nello stato americano dello Utah. Tuttavia, la Confederazione non può pubblicare l’elenco, poiché in parte potrebbe essere rilevante per la borsa

2 ore fa

Su formaggio e caffè i negoziati proseguono

Nella dichiarazione d’intenti non vincolante raggiunta con gli Stati Uniti, la Svizzera “non ha fatto concessioni a scapito dell’agricoltura” ha affermato il ministro dell’Economia Guy Parmelin, secondo cui i negoziati su formaggio e caffè proseguono.

La Svizzera mantiene l’esenzione dai dazi per i prodotti industriali dagli Stati Uniti, il caffè e alcuni frutti esotici, come ha dichiarato un Parmelin visibilmente soddisfatto venerdì a Berna davanti ai media. Il formaggio e altri prodotti svizzeri sono ancora oggetto di negoziati. Per alcuni prodotti agricoli ci sono state concessioni, ma non per quelli che l’agricoltura svizzera produce in via prioritaria. Secondo Parmelin, carne bovina e pollame sono esclusi.

Nel settore industriale la Svizzera adotta le norme statunitensi.

2 ore fa

Parmelin: “Con accordo miglioramenti significativi” - Le contropartite

In conferenza stampa il consigliere federale Guy Parmelin, appena rientrato dagli USA, ha presentato l’accordo sui dazi, parlando di un “passo importante per le imprese svizzere e per la stabilità delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti”. Per quanto riguarda l’entrata in vigore, Parmelin non ha fornito indicazioni precise, ma cercheremo di “farlo il più rapidamente possibile”. A livello tecnico, alcuni dazi che prima del 39% erano già superiori all’attuale 15%, torneranno al loro livello originale e non scenderanno alla nuova soglia.

Per quanto riguarda le contropartite, nell’ambito della dichiarazione d’intenti la Svizzera abolirà i dazi sull’importazione di una serie di prodotti statunitensi. Oltre ai prodotti industriali, al pesce e ai frutti di mare, si tratta di prodotti agricoli statunitensi che la Svizzera considera “non sensibili”. Su altre esportazioni che interessano agli USA è stata raggiunta una soluzione che tiene conto degli interessi della Svizzera in materia di politica agricola. La Svizzera concede agli Stati Uniti dei contingenti bilaterali esenti da dazi su taluni prodotti esportati dagli USA: 500 tonnellate di carne di manzo, 1’000 tonnellate di carne di bisonte, 1’500 tonnellate di pollame. La data di attuazione di queste concessioni di accesso al mercato sarà coordinata con gli Stati Uniti per garantire la riduzione simultanea dei dazi.

Inoltre, alcune aziende svizzere prevedono di effettuare investimenti diretti negli Stati Uniti per 200 miliardi di dollari entro la fine del 2028. È previsto anche il rafforzamento della formazione professionale.

2 ore fa

Swissmem: “Bene, ma…”

L’accordo con gli Stati Uniti in merito ai dazi doganali - che scenderanno dall’attuale 39% al 15% - è positivo, ma attenzione ad eccedere nell’entusiasmo. A mettere in guardia è l’associazione di categoria dell’industria tecnologica svizzera Swissmem.

Le nuove trattative del Consiglio federale con il governo USA hanno dato i loro frutti, scrive l’associazione in una nota diffusa dopo l’annuncio: vengono quindi eliminati i gravi svantaggi rispetto alle aziende concorrenti, tra gli altri dell’UE e del Giappone. Secondo Swissmem però, al momento si può solo “tirare un attimo il fiato”, non si può ancora parlare di allerta rientrata: numerosi altri fattori continuano a incidere negativamente sulle chance dell’industria svizzera dell’export.

In primo luogo i mesi passati hanno dimostrato che la situazione può cambiare di nuovo in modo repentino in qualsiasi momento. Inoltre, a causa della forza del franco e della debolezza delle valute della concorrenza europea e giapponese, persiste un dannoso sovrapprezzo per i prodotti svizzeri. In terzo luogo, rimangono in vigore i dazi del 50% su molti prodotti in acciaio. Inoltre, sono in corso ulteriori indagini USA che potrebbero portare a dazi aggiuntivi. Secondo Swissmem, la parola d’ordine è quindi chiara: tocca alla “politica migliorare con decisione le condizioni quadro per la piazza industriale”.

2 ore fa

Bugman (Federazione orologiera): “Ottima notizia e un sollievo”

La revisione al ribasso dei dazi doganali americani sui prodotti svizzeri, annunciata venerdì dal Consiglio federale, è “un’ottima notizia e un sollievo”, ha dichiarato Yves Bugmann, presidente della Federazione dell’industria orologiera svizzera, all’agenzia AWP.

“Il passaggio al 15% ci offre un po’ più di sicurezza dopo l’ondata di incertezza causata dal 39%”, ha aggiunto. “Gli Stati Uniti rimangono un mercato importante con un grande potenziale. Potremo così sfruttarlo meglio con i nostri marchi”. Gli USA rappresentano infatti quasi il 20% delle esportazioni di orologi.

Oggi, 16:19

Soddisfatta l’associazione Commercio Svizzera: “Segnale importante”

L’associazione di categoria Commercio Svizzera si dichiara molto soddisfatta dell’accordo doganale con gli Stati Uniti. “La soluzione è un segnale importante per la piazza commerciale svizzera e garantisce all’economia la sicurezza di pianificazione di cui ha urgentemente bisogno”.

L’accordo impedisce ulteriori oneri per le imprese svizzere e garantisce la competitività internazionale della piazza economica, ha scritto venerdì l’associazione in un comunicato. “Siamo molto soddisfatti dell’accordo. È di grande importanza per l’economia svizzera”, ha dichiarato il direttore dell’associazione Kaspar Engeli. “Il nostro ringraziamento va al Consiglio federale e a tutte le autorità coinvolte”.

Oggi, 16:06

L’UDC elogia il suo Consigliere federale Guy Parmelin

L’UDC si congratula con il suo consigliere federale Guy Parmelin per l’accordo con gli Stati Uniti: “Ancora una volta ha fatto un ottimo lavoro”, scrive il partito in un comunicato, garantendo posti di lavoro in Svizzera e creando buone condizioni quadro per le esportazioni svizzere.

L’accordo dimostra come la Svizzera possa agire in modo indipendente e nell’interesse dell’economia elvetica, prosegue il partito nel suo comunicato. “Questa è la ricetta del successo della Svizzera: essere aperta sul piano economico senza impegnarsi politicamente”.

L’UDC coglie l’occasione per evocare il pacchetto di accordi con l’UE: “Questo esempio dimostra che dobbiamo poter continuare ad agire in modo indipendente anche in futuro. Il trattato di sottomissione all’UE non è una soluzione: la Svizzera si consegnerebbe alla burocrazia europea”.

Oggi, 15:53

Cottier e Bregy: “Bene, ma bisogna continuare a negoziare” – “Bisogna capire a che prezzo”

“Un’aliquota del 15% rimane molto elevata, ma è ovviamente molto meglio del 39% molto problematico per le nostre PMI, le nostre imprese e i nostri posti di lavoro”, ha scritto su X il consigliere nazionale Damien Cottier (PLR/NE), presidente del gruppo di amicizia Svizzera/Stati Uniti. “Bisognerà continuare a negoziare per abbassare ulteriormente questa aliquota. Ma complimenti al Consiglio federale per questo successo parziale che dovrà essere analizzato in dettaglio”, prosegue il neocastellano.

Anche il presidente del Centro Philipp Matthias Bregy parla di “successo parziale”. Ciò che sarà decisivo per la valutazione finale del risultato sarà il “prezzo” di questo accordo. Nel frattempo, l’accordo è importante per l’economia svizzera, crea certezza giuridica, scrive l’alto vallesano su X.

Oggi, 15:40

Oro, farmaceutica e attrezzature ferroviarie: parte della produzione svizzera si sposterà oltre oceano

“Trasferiranno gran parte della produzione qui negli Stati Uniti: prodotti farmaceutici, oro, attrezzature ferroviarie”. Così il rappresentante del commercio statunitense alla CNBC, spiegando la logica dietro i dazi imposti alla Svizzera. La misura rientra in un piano avviato ad aprile con il programma di scambi reciproci voluto dal presidente Trump, che punta a ridurre il deficit commerciale americano. “Manteniamo dei dazi su questi paesi per controllare il deficit”, ha affermato Greer, sottolineando che Berna ha accettato di gestire il proprio surplus con Washington, trasferendo parte della produzione sul suolo americano. Settori chiave come farmaceutica, oro e attrezzature ferroviarie saranno progressivamente fabbricati negli Stati Uniti da aziende svizzere, riducendo così le fonti del surplus.

Oggi, 15:37

Ecco chi beneficerà maggiormente della riduzione delle tariffe

Secondo quanto affermato dall’UBS su richiesta dell’agenzia di stampa AWP, a beneficiare della riduzione dei dazi doganali saranno soprattutto l’industria orologiera, medica, meccanica, elettrica e metallurgica.

Secondo la Banca Cantonale di Lucerna, la riduzione dei dazi doganali eliminerà anche lo svantaggio competitivo dei settori interessati, in particolare rispetto alla concorrenza dell’UE. Da alcuni mesi, infatti, i beni provenienti dall’UE beneficiano già di una riduzione dei dazi doganali statunitensi al 15%. L’armonizzazione delle tariffe dovrebbe inoltre ridurre la pressione sugli esportatori svizzeri affinché trasferiscano la loro produzione nell’UE o negli Stati Uniti.

Oggi, 15:16

Ecco l'accordo, i dazi USA per la Svizzera passano dal 39% al 15%

Svizzera e Stati Uniti hanno trovato un’intesa nella complessa questione dei dazi doganali. Questi ultimi passano dall’attuale 39% al 15%. Lo ha annunciato il Consiglio federale su X. Il governo nel suo post ha ringraziato il presidente statunitense Donald Trump per il suo impegno costruttivo. Maggiori informazioni - si legge - verranno fornite attorno alle 16.00.

Oggi, 15:15

Il rappresentante al commercio USA: “Abbiamo sostanzialmente raggiunto un accordo"

“Abbiamo sostanzialmente raggiunto un accordo [commerciale] con la Svizzera, quindi pubblicheremo i dettagli oggi... Siamo davvero entusiasti di questo accordo e di ciò che significa per l’industria manifatturiera americana”. Così si è espresso il rappresentante al commercio USA Jamieson Greer su X.

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