Sarà un black-friday amaro per i consumatori statunitensi? Il tradizionale appuntamento che dà il via agli acquisti natalizi, il venerdì dopo il giorno del ringraziamento, che quest’anno cadrà il 28 novembre, non vedrà protagonisti i grossi sconti su migliaia di articoli che solitamente caratterizzano questo giorno. La colpa è anche dei dazi voluti da Donald Trump. Cosa faranno dunque i commercianti?
Ai microfoni del nostro Radiogiornale, Marzio Minoli, giornalista della redazione economica, spiega che: “È stata l’agenzia di notizie finanziarie Bloomberg a pubblicare una ricerca tra alcuni nomi del commercio statunitense. In pratica molti commercianti hanno già dovuto aumentare i prezzi del 5-10% a causa appunto dei dazi, visto che i loro fornitori provengono da paesi colpiti da questi balzelli. Quindi anche gli sconti che potranno fare non saranno così importanti come gli scorsi anni. Se non addirittura assenti. Un esempio: un regalo di Natale potrebbe essere un piccolo dispensatore di whisky a forma di botte in legno. Lo scorso anno veniva scontato del 20%, quest’anno verrà venduto a prezzo pieno”.
Niente sconti, e dunque in merito alle strategie adottate dai commercianti per invogliare i clienti, Minoli aggiunge che: Preferiscono vendere piuttosto che svendere, dicono. In che modo? Semplicemente non giocando sul prezzo ma piuttosto sul prestigio. Sono soprattutto i grandi marchi, come Nike, Levi’s, Ralph Laurent che hanno deciso di proporre merci nuove, che possano ingolosire i clienti puntando sull’esclusività, facendo passare il messaggio che se una merce è scontata, significa che non interessa. Si gioca quindi di psicologia facendo sembrare desiderabili i loro prodotti”.








