Tariffe doganali

USA-Svizzera: accordo sui dazi vicino? Si punta al 15%

Berna, secondo fonti anonime, ha proposto misure per ridurre il deficit commerciale, aumentare gli investimenti negli Stati Uniti e acquistare armamenti - Washington vorrebbe esportare più facilmente carne e prodotti agricoli

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Immagine d'archivio

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  • Keystone
Di: Andrea Vosti (corrispondente RSI negl Stati Uniti)/ludoC/Reuters/ATS 

Stati Uniti e Svizzera sembrano sempre più vicini a un accordo sui dazi doganali, che da agosto sono fissati al 39%, i più elevati tra i paesi occidentali. Dopo avere incontrato ieri (giovedì) a Washington Jamieson Greer, il rappresentante per il commercio dell’amministrazione Trump, il consigliere federale Guy Parmelin ha detto che è stata fatta chiarezza su quasi tutti i punti del contenzioso.

Guy Parmelin è uscito dagli uffici del rappresentante al commercio dopo poco più di un’ora e mezza di discussioni, accompagnato dall’ambasciatore svizzero Ralf Heckner e dalla segretaria di Stato Helene Budliger Artieda.

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Dazi USA, Parmelin: “È stato un buon incontro, abbiamo chiarito quasi tutto”

RSI Info 13.11.2025, 23:04

  • RSI / Massimiliano Herber

“È stato un incontro molto positivo, ci siamo chiariti su quasi tutti i punti”, ha commentato il capo del Dipartimento federale dell’economia. Aggiungendo che non ci saranno ulteriori dichiarazioni fino a quando non sarà stato trovato un accordo definitivo.

Tuttavia, una fonte anonima svizzera – citata dall’agenzia Reuters – ha però rivelato che un accordo tra Berna e Washington è ormai cosa fatta. Mentre una fonte statunitense – pure questa anonima – ha riferito che il Governo svizzero avrebbe presentato un piano per ridurre il disavanzo statunitense negli scambi di beni con la Svizzera. Deficit commerciale che l’anno scorso ha sfiorato i 39 miliardi di dollari: da qui, il punitivo 39% di dazi doganali imposti da Trump alla Confederazione.

Oltre alla promessa di acquistare armamenti, Berna avrebbe messo sul piatto una serie di investimenti miliardari da parte di imprese svizzere, in particolare nel settore farmaceutico, nonché la possibilità di trasferire alcune fonderie d’oro su suolo americano. L’amministrazione Trump chiederebbe inoltre un allentamento delle normative svizzere sull’importazione di carne e prodotti agricoli.

Qualche giorno fa l’agenzia Bloomberg – sempre citando fonti anonime dell’Amministrazione Trump – aveva parlato di un accordo raggiungibile in tempi brevi, per portare i dazi dal 39 al 15%. La stessa aliquota applicata all’Unione europea. L’ultima parola spetterà, ovviamente, a Donald Trump.

Radiogiornale 07:00 del 14.11.2025

Parmelin ottimista dopo i colloqui a Washington

Il Consigliere federale Guy Parmelin si è detto ottimista dopo la sua visita a Washington per discutere dei dazi statunitensi. “Abbiamo avuto un’ottima discussione e chiarito quasi tutti i punti”, ha dichiarato alla SRF. Parmelin ha incontrato il rappresentante della Casa Bianca per il commercio Jamieson Greer. Secondo fonti americane, gli scambi sono stati “molto positivi” e la Svizzera ha presentato piani per ridurre gli squilibri commerciali. Si tratta del terzo incontro di Parmelin con le autorità statunitensi in pochi mesi, nel tentativo di abbassare la sovrattassa doganale del 39% che colpisce i prodotti svizzeri da agosto. Ulteriori informazioni saranno comunicate una volta chiariti definitivamente tutti i punti in discussione.

Poco prima dell’entrata in vigore dei dazi doganali del 39% in agosto, il consigliere federale vodese e la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter si erano recati a Washington. Tuttavia, un incontro con il segretario di Stato americano Marco Rubio non aveva portato a un risultato concreto.

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