Svizzera

Due presunti jihadisti alla sbarra al Tribunale penale federale di Bellinzona

Un’inchiesta ricostruisce la rete terroristica che operava tra Svizzera e Kosovo - Acquisto di armi, corruzione di funzionari e reclutamento di giovani tra le attività illegali contestate

  • Oggi, 05:54
  • 2 ore fa
01:59

Due presunti jihadisti a processo in Svizzera

Telegiornale 21.10.2025, 20:00

  • keystone
Di: Telegiornale-Mattia Pacella/sdr 

A inizio novembre, il Tribunale penale federale di Bellinzona sarà teatro di un importante processo nato da una vasta indagine antiterrorismo all’interno della Svizzera romanda. Due presunti jihadisti residenti a Ginevra dovranno infatti rispondere di gravi accuse, tra cui partecipazione a un’organizzazione criminale kosovara e corruzione di funzionari esteri.

Il primo imputato, un cittadino kosovaro di 37 anni residente a Ginevra da circa un decennio, era considerato l’emiro dell’Antenna svizzera del gruppo terroristico. Il secondo è uno svizzero di origine macedone che lavorava come tassista a Nyon. Entrambi frequentavano la moschea di Petit-Sacconex e sono in carcere da tre anni.

Secondo l’atto d’accusa del Ministero pubblico della Confederazione, da noi consultato, i due avrebbero guidato dal 2015 al 2022 una cellula denominata “Fratelli di Ginevra”, affiliata ai “Fratelli di Viti” in Kosovo, un gruppo salafita-jihadista ispirato allo Stato Islamico. Le loro attività includevano il reclutamento di giovani, anche minorenni, e l’introduzione in Svizzera di imam radicali. L’indagine ha rivelato una struttura ben organizzata, con riunioni segrete obbligatorie, raccolte di fondi e persino canti jihadisti. Il gruppo avrebbe trasferito migliaia di euro in Kosovo, parte dei quali utilizzati - secondo l’inchiesta - per l’acquisto di armi e la corruzione di funzionari locali.

Gli imputati sono anche accusati di diverse truffe, tra cui la percezione indebita di assegni familiari, frodi assicurative e l’ottenimento di prestiti Covid gonfiati. Le pesanti accuse potrebbero portare a una condanna fino a dieci anni di carcere. Entrambi, tuttavia, si dichiarano innocenti.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare