Svizzera

Il jihadista resterà svizzero

Berna vorrebbe togliere il passaporto a Daniel D., partito per combattere con lo Stato islamico, ma non può poiché diventerebbe apolide

  • 24 aprile 2020, 21:35
  • 22 novembre, 19:29
00:59

Radiogiornale 18.30 del 24.04.2020: il servizio di Gianluca Olgiati

RSI Info 24.04.2020, 21:35

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Di: RG-Gianluca Olgiati/ludoC 

È considerato uno dei più pericolosi jihadisti svizzeri, e svizzero resterà. Parliamo del 25enne ginevrino noto come Daniel D., al quale la Confederazione voleva revocare la cittadinanza, ma stando alle ricerche dei colleghi di SRF le autorità elvetiche sono state anticipate dalla Spagna, paese del quale deteneva pure un passaporto.

Nato a Ginevra da madre spagnola e padre svizzero, Daniel D. dopo essersi convertito e radicalizzato era partito per la Siria nel 2015 per aggregarsi allo Stato islamico. Dal 2019 si trova in un campo di prigionia curdo; è uno dei jihadisti con doppia cittadinanza ai quali la Segreteria di stato per la migrazione punta espressamente a revocare la cittadinanza (il passaporto è già stato revocato a una donna ginevrina, e altri due casi sono pendenti).

La procedura era stata avviata, ma sarà verosimilmente interrotta, questo dal momento che - secondo le fonti diplomatiche citate da SRF – all'uomo è già stato revocato il passaporto spagnolo. Non per una strategia mirata come quella elvetica, ma per un automatismo: Daniel D non avrebbe richiesto esplicitamente di mantenere il passaporto spagnolo come invece previsto dalla legge entro tre anni dal raggiungimento della maggiore età. Ora, quindi, al giovane jihadista non può essere revocata anche la cittadinanza elvetica, dal momento che la Svizzera si impegna a non creare apolidi.

Toccherà ai suoi famigliari a Ginevra difendere i diritti di Daniel D., imprigionato nel nord della Siria, poiché per le autorità elvetiche è ufficialmente irraggiungibile.

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