Jean Ziegler compie 80 anni

Il sociologo Jean Ziegler compie 80 anni oggi, sabato.

Nato in una famiglia protestante conservatrice, Ziegler parte a Parigi subito dopo la maturità per studiare diritto. Qui scopre il marxismo, si iscrive al partito comunista e frequenta il romanziere e filosofo Jean-Paul Sartre e l’Abbé Pierre, sacerdote fondatore di Emmaüs.

All’età di 30 anni incontra Che Guevara, che vorrebbe seguire a Cuba per partecipare alla lotta contro l’egemonia statunitense. Ma il Che gli consiglia di combattere il “mostro” nella Svizzera natale.

Quando nel 1976 pubblica “Una Svizzera al di sopra di ogni sospetto”, saggio nel quale denuncia il ruolo delle multinazionali elvetiche, Ziegler acquisisce notorietà mondiale.

Durante la sua carriera, il sociologo ha pubblicato una ventina di trattati, fra i quali “La Svizzera lava più bianco”, negli anni '90, nel quale punta il dito contro il sistema bancario elvetico. Ed è proprio in patria che la sua virulenza è meno apprezzata: “I miei libri sono le mie armi” suole spesso dire.

RedMM/mrj

Oltre ad insegnare all’Università di Ginevra e alla Sorbona, Ziegler è anche attivo sul piano politico: dopo aver rappresentato il partito socialista al Consiglio Comunale di Ginevra, fa parte del Consiglio nazionale dal 1967 al 1983 e dal 1987 al 1999. Dal 2000 al 2008 è relatore speciale per il diritto all’alimentazione del Consiglio dei diritti umani dell’ONU. Nel quadro di questa funzione denuncia la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale (FMI) e l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), che definisce “i tre cavalieri dell’Apocalisse”. Attualmente è vicepresidente del Consiglio consultivo per i diritti umani nelle Nazioni Unite.

Fra le personalità che lo hanno maggiormente marcato, il sociologo cita, oltre a Sartre, l’Abbé Pierre e al Che, anche il defunto presidente venezuelano Hugo Chavez e l’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan.