Di fronte a un Donald Trump irremovibile, Il Consiglio federale non getta la spugna: proseguirà i colloqui con gli USA per ottenere una riduzione dei dazi aggiuntivi (ora al 39%). A breve discuterà anche di eventuali sgravi per le imprese.
Parlando ai media convocati il giorno dopo la trasferta a Washington, la presidente della Confederazione Karin Keller Sutter e il “ministro” dell’economia, Guy Parmelin, non hanno celato una certa preoccupazione per l’impatto che le tariffe aggiuntive avranno sulle imprese esportatrici, soprattutto della Svizzera Occidentale, quelle che maggiormente commerciano con lo “zio Sam”. Si tratta di una situazione eccezionale, ha dichiarato Keller-Sutter, che colpisce “frontalmente” queste società.
Ad ogni modo, la Svizzera intende proseguire il dialogo con Washington, senza peraltro ricorrere a ritorsioni come l’annullamento del contratto di acquisto per gli F-35. La missione di ieri nella capitale degli Stati Uniti ha almeno permesso di presentare all’amministrazione americana una nuova offerta, di cui la controparte ha preso atto. “Si tratta di uno sviluppo positivo”, secondo la “ministra” delle finanze.
Circa l’offerta inoltrata, Keller Sutter ha rimarcato di voler raggiungere un’intesa, ma non ad ogni costo. Non possiamo fare promesse che non potremmo mantenere, ha affermato. Dobbiamo rimanere fedeli ai nostri valori. Pur avendo fiducia fiducia nei nostri negoziatori, alla fine è Trump che decide, ha sottolineato la presidente della Confederazione.

I nuovi dazi di Trump entrano in vigore
Telegiornale 07.08.2025, 12:30