Svizzera

L’accordo sull’elettricità tra apertura del mercato e misure di protezione

Presentati da Rösti i chiarimenti sull’intesa: i consumatori svizzeri saranno liberi di scegliere il fornitore, ma anche di restare nel servizio universale – Apertura della concorrenza anche per la ferrovia

  • Oggi, 14:36
  • 2 ore fa
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Il consigliere federale Albert Rösti con il direttore dell'Ufficio federale per l'energia, Benoit Revaz

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Di: ATS/dielle 

I consumatori svizzeri saranno liberi di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica, come previsto e annunciato dal Consiglio federale a dicembre. Il Governo ha infatti chiarito oggi (mercoledì) l’attuazione interna del previsto accordo sull’elettricità con l’UE.

L’accordo sull’elettricità fa parte del pacchetto di accordi tra Berna e Bruxelles, i cui negoziati di merito si sono conclusi lo scorso dicembre. L’intesa prevede che la Svizzera apra il suo mercato dell’elettricità per tutti i consumatori finali. Nell’Unione Europea il mercato è stato liberalizzato già nel 2007, ma in molti Stati dell’UE esistono ancora un servizio universale e prezzi regolamentati, che tuttavia il diritto energetico europeo ammette solo a determinate condizioni.

Misure per proteggere i consumatori e il personale del settore

Berna avrà inoltre il diritto di adottare misure per proteggere i consumatori e i servizi pubblici. In particolare, il Consiglio federale ha deciso che i consumatori che non desiderano passare all’acquisto di elettricità sul mercato rimarranno automaticamente nell’approvvigionamento di base del servizio universale, fornito dal gestore della rete di distribuzione locale, una possibilità prevista per le famiglie e le piccole imprese con un consumo annuo inferiore a 50 MWh.

Il progetto di legge per l’attuazione dell’Accordo (ossia la revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico) prevede inoltre tutta una serie di misure, come ad esempio la creazione di un portale per il confronto delle offerte e un organo di mediazione analogo a quello già esistente nel settore delle telecomunicazioni.

I fornitori di energia elettrica del libero mercato dovranno anche registrarsi presso la Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) e garantire un servizio di gestione del rischio e di assistenza ai clienti in Svizzera. Il cambio di fornitore dovrà essere eseguito il più rapidamente possibile e nel rispetto delle disposizioni contrattuali. I fornitori con più di 50’000 clienti saranno obbligati a offrire sia contratti di fornitura dinamici che contratti con prezzo e durate fissi, viene ancora precisato.

Si mira poi anche a tutelare il personale del settore, con la ElCom che monitorerà anche gli effetti dell’apertura del mercato sui lavoratori e riferirà in merito al Consiglio federale durante i primi dieci anni dopo la liberalizzazione. Il Governo adotterà contromisure in caso di ripercussioni negative, che non sono comunque attese vista la carenza di manodopera specializzata.

Infine, vi saranno pure dei colloqui con gli “stakeholder”: durante i negoziati e la stesura del progetto di legge da sottoporre a consultazione il DATEC ha coinvolto da vicino gli attori interessati dall’Accordo sull’energia (aziende elettriche, Cantoni, Città, Comuni, parti sociali, organizzazioni dei consumatori e ambientaliste).

Apertura della concorrenza anche per la ferrovia, ma a condizioni svizzere

Sempre in riferimento al dipartimento diretto da Rösti e sempre in materia di relazioni con Bruxelles, è pure notizia di oggi che le compagnie ferroviarie straniere che offrono servizi in Svizzera dovranno rispettare gli standard sociali svizzeri. Si tratta di un’apertura alla concorrenza parte del pacchetto di accordi con l’UE.

Le compagnie europee dovranno rispettare la legislazione svizzera sugli orari di lavoro e pagare i salari abituali del settore sulle tratte svizzere della rete. Il Consiglio federale sta elaborando una direttiva in tal senso con i sindacati e le associazioni del personale dei trasporti pubblici, ha dichiarato mercoledì.

Inoltre, le compagnie ferroviarie europee potranno offrire servizi internazionali verso la Svizzera solo se la capacità della rete lo consente. Questi collegamenti internazionali non devono influire sull’orario del traffico passeggeri o merci. Le compagnie europee che operano anche sulle tratte svizzere potrebbero essere tenute ad applicare il sistema tariffario svizzero, ad esempio riconoscendo gli abbonamenti generali e a metà prezzo. La cooperazione nel trasporto ferroviario transfrontaliero di passeggeri, ad esempio tra le FFS e DB, SNCF o Trenitalia, rimane possibile senza limitazioni.

Accordi Berna-Bruxelles parafati la prossima settimana

Sempre oggi è pure emerso che i capi negoziatori della Svizzera e dell’UE paraferanno gli accordi negoziati mercoledì 21 maggio a Berna. In questo modo, l’esame giuridico dei testi è considerato completo. Un portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato all’agenzia Keystone-ATS l’imminente incontro, confermando una notizia riportata dai giornali CH Media.

In diplomazia, la parafa o sigla è la firma provvisoria di un trattato. La firma effettiva da parte del Consiglio federale e della Commissione europea dovrebbe avvenire nel primo trimestre del 2026, come indicato in precedenza dal Consiglio federale.

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Notiziario 14.05.2025, 15:00

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