Svizzera

L’aviazione leggera ha sempre meno spazio

Le preoccupazioni del settore e le possibili conseguenze sull’attività degli aeroporti e delle compagnie aeree

  • Oggi, 12:56
02:15

Radiogiornale delle 12.30 del 12.08.2025: Il servizio di Manuele Ferrari sull’aviazione leggera in Svizzera

RSI Info 12.08.2025, 12:30

  • Immagine d'archivio Keystone
Di: Radiogiornale/Pa.St. 

Entro la fine del 2026 all’aeroporto di Basilea-Mulhouse-Friburgo (meglio noto come EuroAirport) non ci sarà più spazio per l’aviazione leggera. Lo scalo basilese ha infatti deciso di concentrarsi sui voli commerciali, redditizi, ai quali tra alcuni anni saranno destinati anche gli spazi attualmente riservati all’attività privata, considerata non più economicamente sostenibile.

Una decisione che l’aeroporto ha comunicato negli scorsi giorni e che ora preoccupa i rappresentanti del settore. Anche perché quello di Basilea non è un caso unico, dopo Zurigo e Dübendorf. E alla lista degli scali tabù per l’aviazione leggera potrebbe presto aggiungersi anche quello di Kägiswil (OW). Poi ci sono gli aerodromi che potrebbero chiudere, come quello di Raron (VS).

Cosa significa? Gli spazi vitali per le scuole di volo continuano a diminuire. “Questa tendenza ci preoccupa” afferma al Radiogiornale Matthias Jauslin, presidente di Aero-Club Svizzera, organizzazione mantello dell’aviazione leggera e degli sport aerei, e consigliere nazionale verde liberale del Canton Argovia. “Naturalmente comprendiamo la necessità di far quadrare i conti, ma queste chiusure nei confronti dell’aviazione leggera finiranno col creare ancora più problemi ad aeroporti e compagnie aeree”.

Anche nel settore dell’aviazione manca personale. E qui va ricordato, continua Jauslin, che ad esempio piloti o controllori del traffico aereo, solo per citare due professioni, “sono spesso persone che si sono avvicinate al settore partendo proprio da attività come il volo a vela, il volo a motore o il parapendio”.

Ne approfitteranno altri scali: “Ma non basta!”

Non mancano gli esempi inversi, positivi per il settore, come Lodrino e San Vittore, “che hanno deciso di mettere a disposizione le loro strutture per questo tipo di attività. E allo stesso tempo è possibile che scali come Lugano o Altenrhein ne possano approfittare. Ma questo non basta” sottolinea Jauslin. E aggiunge: “Pensiamo ad esempio al controllo del traffico, all’avvicinamento in fase di atterraggio o ancora al decollo: le situazioni tra grandi e piccoli aeroporti non si possono confrontare ed è importante, durante la formazione ma anche dopo, che chi si dedica all’aviazione di piacere si trovi confrontato anche con situazioni impegnative”.

Una questione politica

Jauslin è pronto a battersi per l’aviazione leggera chiamando in causa anche la politica. “Il Consiglio federale e l’Ufficio federale per l’aviazione civile dovrebbero portare le parti coinvolte a un tavolo”. Tra queste, Jauslin ci mette anche Aero-Club Svizzera. L’obiettivo è dare spazio aereo a sufficienza a tutti gli utenti e di garantire così anche in futuro, ad esempio, a piloti dell’aviaizone leggera il passaggio a quella commerciale.

02:39

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Il Quotidiano 07.08.2025, 19:00

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