Avere un tavolo al ristorante senza prenotazione, trovare incontaminata la propria pozza preferita, passeggiare in montagna senza dover cedere il passo. Tutte esperienze che difficilmente si sono vissute in Svizzera quest’estate, o almeno sono state probabilmente più rare rispetto agli anni passati. Da maggio a ottobre 2025, il settore alberghiero svizzero ha infatti superato la soglia dei 25 milioni di pernottamenti, con un aumento del 3,1% rispetto alla stagione passata: un unicum negli annali dell’Ufficio federale di statistica (UST).
Ticino e Grigioni sono stati protagonisti di questo primato, registrando le maggiori percentuali di crescita - rispettivamente +5,2% e +4,9% - e i numeri assoluti più alti con Zurigo. Se la città più popolosa della Svizzera ha ospitato 99’000 persone in più rispetto al 2024, il Ticino ne ha accolte altre 89’000 e i Grigioni altre 122’000.
È verosimilmente il mese di ottobre ad aver permesso di raggiungere simili cifre. Il numero di visitatori a fine stagione è infatti aumentato del 4,1%, con 3,5 milioni di pernottamenti. Ma ogni mese della stagione ha visto una progressione rispetto all’anno precedente. Anzi, escludendo agosto che non ha superato i numeri delle estati del 1992 e del 1993, tutti i mesi hanno avuto una mole di visitatori mai riscontrata prima.
Chi ci visita
Il raggiungimento di 25,1 milioni di pernottamenti è attribuibile sia agli ospiti svizzeri (+2,8%) che a quelli stranieri (+2,4%). Ma da dove vengono questi ultimi? Circa 6,9 milioni dall’Europa, il livello più alto dal 2013, con un’importante crescita di turisti dal Regno Unito (+10,8%).
La clientela asiatica ha contribuito con 2,9 milioni di pernottamenti. Più di quelli statunitensi (2,5 milioni), ma diversamente da loro in calo dell’1,1% rispetto all’anno scorso. Sono stati meno gli ospiti dalla Corea, dai Paesi del Golfo e dall’India. In forte crescita invece i turisti provenienti dalla Cina.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/svizzera/Svizzera-pi%C3%B9-cara-per-gli-americani-ma-il-turismo-vola--2972660.html
I dati dei paesi asiatici possono comunque ancora evolvere nei prossimi anni. Se si considera il medesimo periodo del 2019, ergo prima della pandemia di coronavirus, la domanda asiatica rimane inferiore del 22,3%. La statistica è ancora più significativa se si confrontano i pernottamenti degli ospiti cinesi attuali con quelli prepandemici: sono ancora il 42,8% in meno.
Il caso dei Grigioni
Il miglioramento rispetto al 2024 dei Grigioni rappresenta un caso particolare in termini statistici. Sebbene St. Moritz sia la destinazione con più pernottamenti in cifre assolute, sono “le destinazioni turistiche più piccole del Cantone a registrare una crescita superiore”, scrive l’Ufficio cantonale dell’economia e del turismo. La Surselva ha vissuto un aumento dei pernottamenti del 14,3% rispetto alla stagione estiva 2024. Seguono poi Disentis Sedrun (+14,1%), Val Surses (+11,2%) e San Bernardino, Mesolcina/Calanca (+11,1%). Pure le altre vallate italofone hanno chiuso l’estate in crescita: in Valposchiavo la crescita è stata dell’8,4%, in Bregaglia del 7,2%.
Anche a livello retico il mese d’ottobre ha giocato un ruolo chiave in questo annus mirabilis del turismo: tralasciando i due anni record della pandemia, il mese di ottobre ha fatto registrare la frequenza più alta degli ultimi vent’anni a livello cantonale. Frequenza più alta del 20% rispetto allo scorso anno in Surselva, Prettigovia Valposchiavo, Viamala e Val Surses. Segue la Bregaglia col 19,7%, mentre l’aumento è rimasto più moderato nel Moesano, con un 8,2%.
Sul proprio sito web, l’Ufficio dell’economia e del turismo retico non ha escluso di potersi migliorare ulteriormente in futuro: “Nell’ottobre 2025 il 31% delle camere d’albergo era occupato, quindi c’è ancora abbondante capacità per ulteriori pernottamenti”.
Turismo: un'estate da record
Telegiornale 08.12.2025, 12:30









