Oltre cento milioni di franchi a favore della Ginevra internazionale per rafforzare il ruolo della Svizzera quale Stato ospite nel periodo 2026-2029 e contrastare la concorrenza delle altre nazioni. Dopo il sì del Nazionale di settembre, lunedì è giunto anche il via libera da parte del Consiglio degli Stati, con 36 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti.
Il pacchetto previsto per i prossimi quattro anni comprende un credito principale di 122,6 milioni di franchi. Esso definisce quattro campi d’azione, vale a dire: accoglienza, infrastrutture (soprattutto immobiliari), partenariati e governance delle nuove tecnologie. “È bene ricordare - ha sottolineato il relatore commissionale Matthias Michel (PLR) illustrando il credito - che questi fondi non sono destinati all’estero né alle ONG attive fuori dai confini nazionali: non si tratta di cooperazione allo sviluppo, ma di politica di posizionamento, volta a consolidare la Svizzera come sede delle organizzazioni internazionali”.
Un’emorragia di quasi 3’000 impieghi
Un rafforzamento tanto più necessario se si guarda alla crescente concorrenza: i drastici tagli ai budget delle organizzazioni internazionali hanno portato non solo a maggiore efficienza, ma anche a una rapida riduzione del personale e al trasferimento di numerosi posti di lavoro da New York e Ginevra verso hub tematici nei Paesi del Sud, dove i costi sono più bassi, su impulso del segretario generale dell’ONU, ha aggiunto Carlo Sommaruga (PS/GE). Nella Ginevra internazionale si contano già quasi 3’000 posti soppressi, ha fatto notare il socialista. A questo si aggiunge la concorrenza di città e Paesi dotati di risorse finanziarie ingenti, come il Qatar, che sta muovendo con discrezione le proprie pedine per attirare conferenze e sedi di organizzazioni sul proprio territorio.
Cassis: “Gli altri Paesi non stanno a guardare”
La Ginevra internazionale attraversa una crisi e necessita di mezzi adeguati per farvi fronte, sia a breve che a medio termine, ha affermato nel suo intervento il consigliere federale Ignazio Cassis. “I Paesi vicini non stanno a guardare e stanno attirando organizzazioni finora basate a Ginevra”, ha aggiunto il direttore del Dipartimento federale degli affari esteri, facendo riferimento all’UNICEF, il cui ufficio regionale si trasferirà da Ginevra a Roma e Amman.
Per Cassis occorre quindi reagire, tanto più che la Ginevra internazionale “è uno strumento strategico per il nostro Paese: una vetrina della nostra politica estera e un luogo di dialogo unico al mondo”. È inoltre un attore economico di peso, contribuendo all’1% del PIL svizzero, ha sottolineato il consigliere federale.

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Telegiornale 01.12.2025, 12:30









