“La moneta di carta si sgretola, l'oro invece no”. È con questo slogan che è stato raccomandato oggi, giovedì, a popolo e cantoni di approvare, il prossimo 30 novembre, l'iniziativa UDC che vuole obbligare la Banca nazionale svizzera (BNS) a detenere almeno il 20% degli attivi sotto la forma del prezioso metallo. In futuro, tali riserve non potrebbero essere vendute.
Secondo i promotori il mantenimento di 1'040 tonnellate d’oro è indispensabile per garantire la stabilità del franco, proteggere il risparmio privato, nonché il livello dei salari, delle rendite e delle pensioni.
Se accettato, il testo non impedirebbe alla BNS di perseguire la politica a sostegno della valuta elvetica stampando moneta, come deciso nel 2011 con l’introduzione di un cambio minimo fisso con l’euro.
L'iniziativa è osteggiata da gran parte del mondo politico ed economico. Al Consiglio degli Stati è stata respinta tacitamente e al Nazionale ha trovato solo 20 consensi.
A fine 2013, gli attivi della BNS erano valutati a 490 miliardi di franchi, di cui il 7% in oro (35,6 miliardi).
ATS/ludoC
Dal Tg12.30:
RG 12.30 del 23.10.14 - La corrispondenza di Johnny Canonica