Preoccupazione per i tagli nel settore ma anche occhio attento alle potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa. Sono due dei principali punti emersi mercoledì durante la conferenza di Schweizer Medien, l’associazione degli editori in lingua tedesca.
Il presidente dell’associazione, Andrea Masüger, ha infatti definito l’avanzata dell’intelligenza artificiale nei media come uno “tsunami”, in cui i pericoli sono grandi almeno quanto le opportunità. Da circa un anno si parla del potenziale di strumenti come ChatGPT e ora il fenomeno “ha colpito in pieno il nostro settore” ha detto, sottolineando però anche dei punti incoraggianti: uno studio dell’Università di Zurigo ha rivelato che la popolazione è molto scettica nei confronti dell’uso incontrollato dell’IA nel giornalismo e ne riconosce i pericoli.
Anche l’associazione vuole comunque sfruttare le opportunità della nuova tecnologia. Per stabilire come, è stato istituito un gruppo di lavoro volto a esaminare gli sviluppi attuali e supporare i membri nell’uso degli strumenti di intelligenza artificiale.
Oltre duecento posti di lavoro in meno
Nel frattempo gli editori della Svizzera tedesca manifestano preoccupazione per i tagli annunciati da diversi gruppi mediatici negli ultimi mesi (l’ultima notizia è di ieri e riguarda Ringier), per un totale di oltre 200 posti di lavoro, e chiedono la rapida adozione di misure di sostegno. “Questa situazione dimostra che il tempo sta per scadere” ha detto Masüger.
Le misure di sostegno al settore, che sono in discussione in Parlamento dopo il rifiuto del pacchetto di aiuti ai media nella votazione popolare del febbraio 2022, non dovrebbero quindi essere rimandate a lungo, secondo Masüger.
Fenomeno ChatGPT: ecco cos'è e come funziona
RSI Info 10.02.2023, 17:55