Svizzera

Lupo, gli ambientalisti criticano la revisione

La nuova ordinanza sulla caccia, secondo le organizzazioni, potrebbe generare un “turismo di protezione della mandria”, ossia si registrerebbero i cani nei cantoni che danno più sussidi

  • 11 aprile, 11:42
  • 11 aprile, 12:01
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Secondo gli ambientalisti le greggi sono ancora troppo spesso prive di protezione

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info

In Svizzera potrebbe nascere un “turismo di protezione della mandria”. Lo sostengono le organizzazioni ambientaliste che, giovedì a Basilea, hanno criticato pubblicamente le modifiche concernenti il lupo previste nell’ordinanza sulla caccia.

La nuova ordinanza non prevede più una promozione uniforme delle misure di protezione delle greggi in tutta la Svizzera, hanno sottolineato, davanti ai media, BirdLife, Gruppo Lupo Svizzero (GLS), Pro Natura e WWF. Saranno infatti i Cantoni a decidere quali misure incoraggiare e a quale livello.

Fondi: “Favoriti i cantoni con più lupi”

Questa nuova disposizione, secondo loro, creerà confusione tra gli allevatori, introdurrà aliquote contributive diverse per le misure e potrebbe indurre gli allevatori a registrare i loro cani dai colleghi del cantone vicino per ricevere più contributi.

Nella distribuzione dei fondi saranno favoriti i cantoni con più lupi sul loro territorio, indica un comunicato. Con meno servizi per gli allevatori di bestiame nei cantoni dove i lupi sono raramente presenti, la protezione preventiva delle mandrie diventerebbe più difficile. La Svizzera ritornerebbe così a quanto si faceva prima del 2014, quando la protezione delle greggi esisteva solo nelle regioni in cui erano presenti i lupi, si rammaricano le organizzazioni.

Più rischi con i cani da protezione

Un altro punto critico evidenziato sarebbe l’abolizione dell’obbligo di esame da parte della Confederazione dei cani da protezione del bestiame. Con le nuove disposizioni sarebbero possibili verifiche cantonali più semplici. La mancanza di sussidi per l’allevamento e la formazione porterebbe all’utilizzo di razze sconosciute, aumentando il rischio di incidenti. L’accettazione dei cani da protezione del bestiame sarebbe così compromessa.

Più attacchi su greggi non protetti

Al contrario, le organizzazioni ambientaliste vedono nella protezione delle mandrie un potenziale significativo non ancora pienamente sfruttato. Secondo loro, quattro pascoli su cinque non hanno ancora cani da protezione. La maggior parte degli attacchi dei lupi avviene proprio su greggi che non sono protette. E quando si verificano in presenza di cani è perché le mandrie non sono sufficientemente ben gestite e sono distribuite su un’area troppo vasta.

La revisione parziale dell’ordinanza sulla caccia e sulla protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici è in consultazione fino al 5 luglio. L’ordinanza dovrebbe entrare in vigore il primo febbraio 2025.

Losanna, la protesta degli allevatori contro il lupo

Telegiornale 06.04.2024, 20:00

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