Dopo due giorni di dibattiti, il Consiglio nazionale ha approvato mercoledì la riforma delle sanzioni, ritenute troppo miti per i delitti meno gravi, reintroducendo la detenzione per pene uguali o inferiori a sei mesi accanto ad ammende pecuniarie.
Conto il parere del Governo, la Camera del popolo ha voluto mantenere il sistema delle aliquote giornaliere con la condizionale, a patto che il condannato dia garanzie di ravvedimento.
L'oggetto passa ora all'esame degli Stati che, verosimilmente, non se ne occuperanno prima della prossima sessione primaverile.
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