Svizzera

Niente più scolari frontalieri a Ginevra

Il Governo cantonale ha deciso mercoledì di mettere fine a un regime transitorio - Forti critiche oltre confine

  • Ieri, 12:53
01:47

RG 12.30 del 13.06.2025 La corrispondenza di Lucia Mottini

RSI Info 13.06.2025, 12:49

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Di: ATS/pon 

I comuni francesi vicini al confine con Ginevra sono sul piede di guerra in seguito a una decisione adottata mercoledì dal Consiglio di Stato ginevrino: dal rientro in classe dopo le vacanze estive del 2026, gli allievi frontalieri non saranno più ammessi negli istituti del Cantone. Gli scolari colpiti dal provvedimento sono inizialmente 350, ma a medio termine diventeranno 2’000. Per il sindaco di Annemasse Christian Dupessey si tratta di un “provvedimento brutale”.

Di fatto il Governo ha stabilito di applicare un principio già deciso nel 2018 e di mettere fine a un regime transitorio che applicava dal 2019, come ha comunicato la responsabile del Dipartimento dell’istruzione pubblica Anne Hiltpold. Permetteva a chi era già iscritto di concludere gli studi obbligatori e ammetteva quegli allievi che avevano un fratello o una sorella già scolarizzati a Ginevra, a condizione che almeno un genitore fosse assoggettato all’imposta alla fonte nel cantone.

La svolta - che una volta a regime permetterà di risparmiare 27 milioni di franchi - è motivata con la pressione demografica e la mancanza di posti nelle scuole. Chi ha avviato un ciclo, primario o secondario, potrà comunque portarlo a termine, mentre chi traslocherà nel corso dell’anno scolastico avrà diritto unicamente a concludere quello.

Ginevra si allinea così alla pratica di altri cantoni. Attualmente ha 1’195 allievi frontalieri nelle scuole obbligatorie, 738 dei quali alle elementari. Nell’85% dei casi si tratta di cittadini svizzeri, figli di genitori che hanno deciso di vivere oltre confine. A questi se ne aggiungono 1’326 a livello liceale o di apprendistato. I francesi, in questo caso, sono più numerosi in proporzione.

“Non è con queste decisioni unilaterali che si migliorerà la gestione della Grande Ginevra”, secondo Dupessey. Il Cantone ha adottato il provvedimento senza consultare le autorità francesi. Il sindaco ha pure sottolineato come anche le regioni di confine siano soggette a una forte pressione demografica e sui servizi, visto che in molti vi si stabiliscono, da un lato attratti da Ginevra come polo economico, dall’altro respinti da costi per l’alloggio difficilmente sostenibili.

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