Svizzera

Propaganda filorussa? Jacques Baud vuole contestare le sanzioni dell’UE

L’ex agente dell’intelligence svizzera ed ex colonnello è accusato di servire gli interessi di Mosca nel contesto della guerra in Ucraina

  • Un'ora fa
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Immagine d'archivio

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  • Keystone
Di: ATS/ludoC/SEIDISERA 

Jacques Baud intende interpellare l’Unione europea (UE) per contestare le sanzioni adottate nei suoi confronti nel contesto della guerra in Ucraina. L’ex agente dei servizi di informazione della Confederazione (SIC) ed ex colonello è accusato di servire la propaganda filorussa.

I suoi avvocati si rivolgeranno direttamente al Consiglio dell’UE. Contattato martedì dall’agenzia svizzera Keystone-ATS, Baud precisa di voler anche presentare ricorso alla Corte di giustizia dell’UE.

L’ex agente del SIC, che vive a Bruxelles, ha dichiarato di aver ricevuto lunedì una chiamata dall’ambasciatrice svizzera all’Aia. “Mi ha solo trasmesso dei link che rimandano alla pagina dell’UE che tratta di queste sanzioni e delle procedure di ricorso in generale, che già conoscevo, ma non mi ha dato alcuna informazione su ciò che la Svizzera stava facendo o intendeva fare”.

Lunedì, sulla NZZ, il Dipartimento federale degli affari esteri aveva dichiarato di “informarsi presso le autorità competenti sui mezzi di ricorso a disposizione del signor Baud per contestare questa decisione”.

L’UE ha sanzionato Jacques Baud il 15 dicembre. Sulla gazzetta ufficiale dell’UE si può leggere che Baud “è ospite regolare di programmi televisivi e radiofonici filorussi. Funge da portavoce della propaganda filorussa e formula teorie complottiste, ad esempio accusando l’Ucraina di orchestrare la propria invasione per aderire alla NATO”.

Le sanzioni e i dubbi sotto la cupola di Palazzo federale

La Svizzera non adotterà le sanzioni dell’Unione Europea contro Baud. La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) spiega che Berna non ha aderito al regime di sanzioni europee dell’ottobre 2024 contro le attività destabilizzanti della Russia in Europa. Il caso solleva però molti interrogativi sul comportamento della Svizzera quando le sanzioni UE toccano cittadini elvetici. Due consiglieri nazionali UDC hanno presentato interpellanze criticando le misure varate da Bruxelles, ritenendole una limitazione alla libertà di espressione. Il Consiglio federale ritiene per parte sua più efficace contrastare la disinformazione con i fatti piuttosto che con divieti.

Questa posizione era già emersa nel luglio 2024, quando la Svizzera non aveva vietato la trasmissione di quattro media russi, contrariamente all’UE.

Baud finora si è difeso in un’intervista negando legami con la Russia.

Foto d'archivio di un soldato
03:59

Il caso dell'ex colonnello svizzero filorusso

SEIDISERA 22.12.2025, 18:00

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