“L’istituzione che celebriamo oggi rappresenta la sete di conoscenza dell’uomo. Ed è un esempio dei successi generati dalla collaborazione tra Stati”. È con queste parole che martedì la presidente della Confederazione, Viola Amherd, è intervenuta al CERN di Ginevra in occasione dei festeggiamenti ufficiali per il settantesimo anniversario dell’istituzione.
Un’istituzione che è stata fondata, il 29 settembre del 1954, in un momento in cui l’Europa era volta a “un forte spirito di cooperazione e di speranza per un progresso comune”, ha detto Amherd, sottolineando che la Svizzera proseguirà lungo questa rotta affinché il CERN possa svilupparsi in futuro nel migliore dei modi.
Ursula von der Leyen (a sinistra) e Viola Amherd al CERN
A Ginevra è intervenuta anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che si è mostrata ottimista sugli sforzi della Svizzera e dell’Unione Europea per raggiungere un accordo sulla modernizzazione delle relazioni bilaterali.
Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo
Laser 01.10.2024, 09:00
L’origine del CERN
Il 29 settembre 1954 i dodici Stati membri ratificarono la convenzione di fondazione di quello che allora si chiamava “Consiglio europeo per la ricerca nucleare” (da qui l’acronimo CERN). Oggi l’istituzione è più comunemente conosciuta come Laboratorio europeo per la fisica delle particelle.
A poco meno di un decennio dalla fine della Seconda guerra mondiale, la missione del CERN era di sostenere la ricerca scientifica di eccellenza in Europa e di promuovere la collaborazione pacifica nella ricerca fondamentale. Agli inizi il laboratorio era uno dei rari luoghi di incontro in un mondo diviso dalla Guerra fredda: nel 1956 il CERN organizzò, per esempio, un simposio che riunì 300 partecipanti da 22 Paesi, tra cui 50 scienziati dagli Stati Uniti e 50 dall’URSS.
Attualmente il CERN conta 24 Stati membri e 11 Stati membri associati. Riunisce una comunità di oltre 17’000 persone provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza di oltre 110 nazionalità.
Il bosone di Higgs e il World Wide Web
Sono molte le scoperte fatte nel corso di questi settant’anni. Una delle più note è la conferma dell’esistenza del bosone di Higgs nel 2012, che è considerata come una delle grandi pietre miliari della ricerca fisica: la particella permette di spiegare l’universo visibile fino al livello più elementare. Per il suo contributo, Peter Higgs, scomparso lo scorso aprile, è stato insignito del Premio Nobel per la fisica nel 2013, insieme a Françoise Englert.
Alla scoperta del bosone (di Higgs)
Diderot 05.07.2022, 17:10
Nel 1990, sempre al CERN, Tim Berners-Lee sviluppò un’invenzione che avrebbe cambiato il mondo: il World Wide Web. La prima rete internet era pensata per facilitare la condivisione di informazioni tra gli scienziati di università e istituzioni in tutto il mondo.
Un acceleratore transfrontaliero
Il CERN avviò nel 1971 il primo collisore protone-protone del mondo. Pochi anni dopo, nel 1976, fu poi messo in funzione il Super Proton Synchrotron, che con una circonferenza di sette chilometri fu il primo acceleratore di particelle transfrontaliero. Da allora la struttura continuò a crescere, nel 1989 con il Large Electron Positron Collider (LEP) - un acceleratore in un anello sotterraneo di 27 chilometri di circonferenza - e nel 2008 con l’inaugurazione del Large Hadron Collider (LHC). Nel futuro ci sarà un collisore circolare ancora più potente dell’LHC, con cui si intende spiegare cosa costituisce il 95% dell’energia e della materia dell’universo osservabile. Il progetto sarà completato nel 2070, con un anello di 90,7 chilometri di circonferenza.