I due allevatori italiani che hanno confessato il furto di 103 pecore di Saas, avvenuto al momento della discesa a valle il 12 settembre in Alto Vallese, hanno ammesso di aver pagato i loro debiti vendendo una parte del gregge.
Lo rifersice ProSpecieRara, confermando la notizia di sei esemplari, diffusasi lunedì. I capi non hanno ancora potuto essere riportati in Svizzera. Il furto, di cui si occupano le polizie elvetica e italiana, preoccupa particolarmente perché gli ovini in questione appartengono a una razza minacciata di estinzione: ne restano in circolazione poche centinaia.
pon/ATS