Svizzera

Vasi greci rubati vendesi

Due oggetti d'arte esposti a Londra, per conto del cantone di Basilea-Città, si rivelano parte di una collezione illegale

  • 4 novembre 2017, 15:07
  • 5 settembre 2023, 11:58
Esemplari di "lekythoi"

Esemplari di "lekythoi"

  • wikimedia/Zde

Il cantone di Basilea Città stava tentando di vendere per l'equivalente di 130'000 franchi ciascuno due oggetti d’antiquariato rubati, di origine greca, ad una fiera d’arte londinese, la Frieze Masters, che si è tenuta dal 5 al 9 ottobre. La scoperta è di Christos Tsirogiannis, cacciatore di opere trafugate, che ha subito informato l’Interpol.

Si tratta di due vasi funerari facenti parte di una collezione illegale, sequestrata al trafficante d’arte italiano Gianfranco Becchina nella sua dimora basilese, nel quadro di una lunga operazione per smantellare il commercio di oggetti tra Svizzera e Italia.

Sui 5'000 pezzi restituiti dalla Confederazione allo Stato Italiano nel marzo 2014, 1'200 non avevano trovato un proprietario. “È uno scandalo”, ha dichiarato l’archeologo greco, “L’Italia e la Svizzera hanno deliberatamente omesso di notificare all’Interpol la presenza di numerosi oggetti d’arte rubati ancora senza provenienza”. I due oggetti sarebbero quindi solo la punta di un iceberg.

ATS/Bleff

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