Ticino e Grigioni

“Saper andare oltre la polarizzazione”

Le riflessioni di Christian Vitta, da oggi alla testa del Consiglio di Stato ticinese, all’inizio di un periodo denso di sfide

  • 24 aprile, 18:15
  • 24 aprile, 18:40
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Presidenza del Governo ticinese: ha avuto luogo oggi, a Bellinzona, il passaggio del testimone da Raffaele De Rosa al direttore del DFE

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Di: SEIDISERA/RSI Info 

Christian Vitta ha assunto da oggi, mercoledì, la presidenza del Consiglio di Stato ticinese. A lui spetterà il compito di guidare l’Esecutivo del Cantone in un anno che certamente non è privo di sfide: a cominciare dalla votazioni cantonali del prossimo 9 giugno, con in testa la discussa riforma fiscale. Lo ha incontrato il collega Marcello Ierace.

Questo è il suo secondo anno da presidente. Il primo fu nel 2019-2020 con la crisi del coronavirus. C’è un’immagine che le è rimasta impressa di quell’anno così difficile?

Sicuramente, nella prima fase, la grande solidarietà e la grande unità del popolo ticinese: quando eravamo confrontati con delle decisioni che Berna non comprendeva, il Ticino si è dimostrato veramente molto unito e molto solidale.

Questa instabilità politica la preoccupa? C’è un rischio di un eventuale immobilismo politico?

Sicuramente l’instabilità non aiuta a portare avanti progetti anche lungimiranti. Noi dobbiamo stare attenti affinché la polarizzazione non abbia il sopravvento. Perché soprattutto in Svizzera sappiamo che con la nostra democrazia diretta è importante che poi alla fine si riesca a trovare una linea comune.

Ha parlato di polarizzazione, che verso il 9 giugno potrebbe farsi ancora più aspra. E poi chiaramente ci sarà il preventivo 2025. Questa polarizzazione può anche mettere a rischio l’equilibrio all’interno del Consiglio di Stato? Sarà forse più difficile in futuro presentare una visione comune?

Compito del Consiglio di Stato è proprio trovare della sintesi: andare oltre la polarizzazione e agire in maniera coerente, in maniera anche continua e quindi trasmettere anche poi fiducia verso il Paese. È chiaro che all’interno di un Esecutivo ci sono delle sensibilità diverse. Ma è proprio responsabilità dell’Esecutivo saper andare oltre la polarizzazione e poi disegnare e tracciare una via da percorrere.

Si è parlato di lungimiranza. Crede che il Gran Consiglio, diciamo annacquando un po’ il preventivo 2024, abbia mancato di lungimiranza?

Ma questo rientra nella dialettica politica e nel confronto politico. E quello che dovremo sicuramente fare è trovare comunque un denominatore comune attorno ai progetti di fondo. Perché poi alla fine per avanzare bisogna anche prendere delle decisioni che non solo il Governo può prendere, ma (per le quali) il Parlamento gioca anche un ruolo importante e se del caso la popolazione, quando chiamata alle urne. Quindi sarà compito nostro anche quello di migliorare ulteriormente questo dialogo col Parlamento.

Dal Parlamento arrivano delle critiche forti e soprattutto dalla destra, in questo momento, per quel che riguarda i conti. Qual è la sua ricetta personale per uscire da questa situazione difficile?

È importante mantenere una coerenza nel tempo, una razionalità nel modo di agire, ma è anche giusto farlo tenendo conto delle esigenze delle varie forze politiche. Quindi mantenendo quel giusto equilibrio nell’affrontare temi anche così ostici. Quello che è importante è essere consapevoli che, per affrontare temi come questi, bisogna fare un passo alla volta. Non si può pretendere di risolvere una problematica così grande, dall’oggi al domani, pensando che con un semplice colpo di spugna si risolvano tutti i problemi.

In quest’ultimo periodo l’amministrazione pubblica e al centro del dibattito. Pensa che questo sia solo un terreno di scontro politico, o è veramente così determinante questa battaglia?

Sicuramente c’è una componente di scontro politico. E poi in politica si dice di solito che, quando le parti estreme non sono contente, probabilmente si è su una via mediana e quindi non così sbagliata. Io devo dire che da parte nostra vi è piena fiducia nell’amministrazione cantonale: il lavoro che svolge è un lavoro importante, lo abbiamo visto anche durante la pandemia, gli sforzi che sono stati fatti. Quindi come per tutte le grosse organizzazioni è giusto che si migliori dove si può migliorare, che ci si evolva. Ma ci vuole anche il rispetto verso chi quotidianamente lavora a favore del Paese.

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SEIDISERA del 24.04.2024 - L’intervista di Marcello Ierace al consigliere di Stato Christian Vitta

RSI Info 24.04.2024, 18:00



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