Ticino e Grigioni

Aperti per protesta: il disagio corre nelle scuole ticinesi

Il liceo di Bellinzona ha annunciato che terrà aperto il 20 dicembre e 7 gennaio. Altri stanno per rendere pubblica la loro decisione. Carobbio: lo avevo detto, sulla scuola bisogna investire

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  • 1 novembre, 14:32
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Scuole chiuse 2 giorni in più: la reazione di Carobbio al no di alcuni docenti

Il Quotidiano 31.10.2024, 19:00

Di: Quotidiano/SDS/RSI Info 

Continuano a creare malumori le misure di risparmio decise quasi un anno fa da governo e Parlamento ticinesi sui dipendenti pubblici. In particolare, la decisione di allungare di due giorni le vacanze di Natale per compensare il mancato riconoscimento del carovita fa storcere il naso in un numero crescente di istituti scolastici.

Il primo a smarcarsi dalle decisioni di Bellinzona è stato il liceo della capitale: a maggioranza il collegio dei docenti ha deciso di rifiutare i due giorni di vacanza extra e tenere aperto il 20 dicembre e il 7 gennaio. “Proporremo in quei giorni un programma di attività che mantenga il carattere culturale proprio del liceo, in libera collaborazione con gli allievi, difendendo diritti che non sono soltanto nostri, ma degli studenti e della società tutta”, si legge in una lettera firmata dal presidente del collegio, Giacomo Mascetti.

Secondo nostre informazioni, altri hanno deciso di fare la stessa cosa: il Liceo Lugano 1 e la Scuola cantonale di Commercio. E potrebbe non essere finita qui.

“Capisco che i docenti vogliano attirare l’attenzione sul fatto che la scuola è un’ istituzione molto importante“, dice la consigliera di Stato Marina Carobbio. “Personalmente mi ero espressa anche in Parlamento dicendo che la richiesta di riconoscimento del carovita era legittima e che la decisione di compensare in questo modo avrebbe portato delle conseguenze”.

Già negli scorsi mesi la conferenza dei genitori aveva espresso criticità per una misura di risparmio che ricadrà anche sulle famiglie. Gli istituti prenderanno posizione da qui a metà novembre, ma il senso di malessere è chiaro. E la direttrice del dipartimento educazione lo sa. “E’ una indicazione del fatto che la scuola svolge un ruolo importante per tutta la società. Sulla scuola bisogna investire proprio in un momento cosi difficile”.

Per il 2025 in ogni caso il rincaro verrà parzialmente riconosciuto. Le altre misure di risparmio relative al mondo della scuola invece torneranno presto all’esame del legislativo.

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Le proteste dei docenti in Ticino

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