A quasi 9 anni dal duplice omicidio di Brusio – era il 21 novembre del 2010 quando due coniugi imprenditori Giampiero e Gabriella Ferrari furono barbaramente uccisi a colpi di pistola –, si può forse scrivere la parola fine in calce al lungo processo avvenuto in Italia. Ieri (giovedì), la Cassazione ha respinto il ricorso del moldavo Ruslan Cojocaru, esecutore materiale del delitto, condannato un anno fa a 30 anni di carcere al termine del processo di appello bis (al complice di quello che fu un tentativo di estorsione finito in tragedia, Ezio Gatti, ne furono inflitti 23).
In primo e secondo grado, Cojocaru venne condannato all’ergastolo, ma i giudici dell’Alta corte annullarono l’aggravante della crudeltà, portando così al rifacimento del processo di appello, al termine del quale al moldavo venne appunto inflitta una pena di 30 anni di reclusione. L’imputato per ottenere un ulteriore sconto di pena si è quindi nuovamente appellato ai giudici di Roma, che tuttavia questa volta hanno respinto il ricorso.